Redazione: Jamma
Venerdì 14 febbraio 2025, nell’Aula delle Sezioni Riunite della Corte dei conti di Roma, si è tenuta la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2025 alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e delle più alte cariche istituzionali. L’evento ha rappresentato un momento cruciale per fare il punto sull’attività svolta dall’Istituto nel corso del 2024 e sulle principali questioni giuridiche affrontate.
Nel corso della relazione, il Presidente della Corte dei conti, Guido Carlino, ha illustrato i temi centrali che hanno impegnato la magistratura contabile nell’ultimo anno, evidenziando l’importanza del controllo della spesa pubblica e della lotta agli illeciti finanziari. A seguire, sono intervenuti il Procuratore Generale Pio Silvestri e il Presidente del Consiglio Nazionale Forense, Francesco Greco, che hanno sottolineato il ruolo sempre più centrale della Corte nel garantire la correttezza della gestione delle risorse pubbliche e il rispetto delle regole fiscali.
Uno dei temi più rilevanti trattati dalla Corte nel 2024 ha riguardato il Reddito di cittadinanza e le vincite da gioco. La Corte costituzionale, con la sentenza n. 54/2024, ha respinto le questioni di legittimità sollevate in merito alla normativa che impone ai beneficiari del sussidio di dichiarare le somme vinte al gioco. Secondo il giudice delle leggi, il requisito dell’ISEE per l’accesso al reddito di cittadinanza non viola il principio di uguaglianza, poiché il beneficio non è una semplice misura assistenziale, ma uno strumento di politica attiva del lavoro. Pertanto, le vincite da gioco devono essere considerate reddito a tutti gli effetti, indipendentemente dalle eventuali perdite subite dal giocatore.
Un altro aspetto affrontato dalla Corte ha riguardato il mancato versamento dei proventi del gioco del lotto da parte di alcuni titolari di ricevitorie. In diverse pronunce, tra cui la sentenza n. 46/2024 (Friuli-Venezia Giulia) e la sentenza n. 16/2024 (Sezione II d’Appello), è stato ribadito il principio secondo cui i concessionari del gioco sono agenti contabili e, in quanto tali, sono responsabili del corretto riversamento delle somme incassate. La Corte ha confermato la condanna di diversi operatori per danno erariale, con l’obbligo di risarcire integralmente l’importo dovuto all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Inoltre, con la sentenza n. 209/2024 (Sezione II d’Appello), è stata riaffermata la giurisdizione contabile nei confronti delle società concessionarie di scommesse, che gestiscono somme di spettanza dello Stato e sono obbligate al versamento integrale degli incassi.
Le pronunce della Corte dei conti confermano il rigoroso approccio delle istituzioni nei confronti del settore del gioco pubblico e del rispetto delle norme tributarie. La lotta all’evasione e alla corretta gestione delle risorse statali rimane al centro dell’azione della magistratura contabile, con l’obiettivo di garantire trasparenza, equità e sostenibilità nella gestione del denaro pubblico.