Il mondo delle scommesse e dei giochi d’azzardo è sempre stato oggetto di controversie e dibattiti, soprattutto quando si tratta di regolamentazioni e normative da rispettare. Recentemente, il Tribunale Amministrativo Regionale per l’Emilia-Romagna (Sezione Prima) ha emesso una decisione che ha destato l’interesse di molti, confermando il distanziometro e negando l’effetto espulsivo per le sale giochi di Ravenna.
Il caso in questione riguarda il ricorso presentato dal titolare di una sala scommesse di Ravenna contro il provvedimento del Comune che ne aveva disposto la chiusura per violazione delle distanze minime dai cosiddetti “luoghi sensibili”. La decisione del TAR Emilia-Romagna, depositata a seguito dell’udienza pubblica del 9 luglio 2025, ha confermato la piena validità delle disposizioni urbanistiche e regolamentari adottate dall’amministrazione comunale in attuazione della legge regionale sul gioco d’azzardo (L.R. n. 5/2013).
Distanziometro e regolamentazioni urbanistiche: cosa sono?
Il distanziometro è uno strumento utilizzato per misurare le distanze minime che devono essere rispettate tra le sale giochi e i cosiddetti “luoghi sensibili”, come scuole, luoghi di culto e centri di aggregazione giovanile. Questo strumento è fondamentale per garantire la tutela della salute pubblica e prevenire il rischio di dipendenza da gioco d’azzardo, soprattutto tra i più giovani.
Le regolamentazioni urbanistiche, invece, sono normative che disciplinano l’insediamento e il funzionamento delle attività commerciali, tra cui le sale giochi. Queste norme sono fondamentali per garantire un corretto utilizzo del territorio e per tutelare il benessere della comunità.
La decisione del TAR Emilia-Romagna: cosa significa per le sale giochi di Ravenna?
La decisione del TAR Emilia-Romagna di respingere il ricorso del titolare della sala scommesse di Ravenna conferma l’importanza del rispetto delle regolamentazioni urbanistiche e del distanziometro. Questa sentenza rappresenta un importante precedente che potrebbe influenzare futuri casi simili e che sottolinea l’importanza di tutelare la salute pubblica e prevenire il rischio di dipendenza da gioco d’azzardo.
Inoltre, la decisione del TAR Emilia-Romagna ha negato l’effetto espulsivo per le sale giochi di Ravenna, sottolineando che la chiusura di queste attività non è dovuta a un’azione discriminatoria, ma è finalizzata a garantire il rispetto delle normative vigenti e la tutela della comunità.
Conclusioni
La decisione del TAR Emilia-Romagna conferma l’importanza delle regolamentazioni urbanistiche e del rispetto delle distanze minime per le sale giochi. Questa sentenza rappresenta un passo avanti nella tutela della salute pubblica e nella prevenzione della dipendenza da gioco d’azzardo. È fondamentale che le attività commerciali, come le sale giochi, rispettino le normative vigenti e contribuiscano al benessere della comunità in cui sono inserite.
U. Cifone