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Alesse (Adm): ‘Opportuno bilanciare diritto alla salute con tutela dell’iniziativa economica’

Il direttore generale dell’Agenzia dogane e monopoli introducendo gli Stati Generali dell’Agenzia sottolinea l’impegno nella riforma del gioco pubblico ma rimarcando la necessità di equilibrio tra interesse pubblico e privato, così come tra Stato e enti locali. [IL VIDEO DELL’INTERVENTO]

Scritto da Ac

Roma – “È indubbio come la tutela della salute pubblica si ponga quale principio guida della regolamentazione del settore del gioco pubblico, ma è opportuno bilanciare il fondamentale diritto alla salute con l’altrettanto rilevante diritto all’iniziativa economica privata, anch’esso di derivazione costituzionale.” Così Roberto Alesse, direttore generale dell’Agenzia dogane e monopoli, introducendo oggi, 26 giugno, a Roma, i lavori degli Stati generali dell’Agenzia

“Un comparto, quello del gioco pubblico”, ricorda Alesse, “caratterizzato da numerosi aspetti e da varie complicazioni. Un comparto che nel 2023 ha garantito all’erario entrate per 12 miliardi di euro, un trend in costante aumento negli ultimi tre anni. Il gioco pubblico costituisce infatti un punto fermo indiscutibile per l’economia italiana, con 65.000 aziende attive che danno lavoro a circa 150.000 addetti. Come è noto la legge dalla facoltà allo Stato di concedere ai privati l’esercizio dell’attività di gioco e di scommesse, una riserva statale che nasce dalla consapevolezza che il mercato del gioco pubblico presenta alcuni potenziali punti negativi che necessitano come tali di essere attenzionati e corretti.”

Spiega Alesse che “due in particolare i punti che necessitano di una costante attenzione, vale a dire imprescindibile tutela della salute dei giocatori, ma anche la lotta contro le infiltrazioni della criminalità organizzata nel comparto. È indubbio come la tutela della salute pubblica si ponga quale principio guida e la regolamentazione del settore, ma è opportuno bilanciare il fondamentale diritto alla salute con l’altrettanto rilevante diritto all’iniziativa economica privata, anch’esso di derivazione costituzionale, e sul quale recentemente si è pronunciata anche la Consulta, che invita il legislatore a individuare sempre un punto di equilibrio dinamico e non prefissato tra questi due diritti. Una valutazione da condurre secondo i criteri di ragionevolezza e proporzionalità per scongiurare il pericolo di mettere a rischio il nucleo essenziale di questi diritti costituzionalmente di garantiti.”

Il Dg di Adm sottolinea il fatto che “l’esigenza di raggiungere questo punto di equilibrio è percepito anche nel diritto dell’Unione Europea, dove le istituzioni dei singoli stati membri vengono invitati a vigilare affinché le normative di settore non oltrepassino i limiti posti dalla tutela della salute. Per quanto riguarda il contrasto ai tentativi della criminalità organizzata di infiltrarsi nel settore del gioco, la recente diffusione del fenomeno delle scommesse illegali impone di ragionare sui più efficaci modelli di individuazione e repressione del fenomeno. L’economia criminale che dal gioco tra risorse e radicamento sul territorio può essere efficacemente contrastata mantenendo saldamente il settore nella sfera della legalità. In questo senso voglio valorizzare il lavoro dell’agenzia che di concerto con le altre forze di polizia svolge quotidianamente per vigilare, analizzare e reprimere le attività illegali su tutto il territorio nazionale.” 

“La garanzia della fruizione del gioco pubblico in un ambiente regolamentato, tecnologicamente avanzato è costantemente monitorato assurge e a volano di assoluto rilievo per uno sviluppo sostenibile del settore.”

Ricorda, Alesse, che “va anche evidenziato come quella italiana sia una delle regolamentazioni più evolute al mondo, per certi aspetti un vero e proprio modello per diversi paesi. Ciononostante la ricerca delle migliori best practice europee da importare nel nostro sistema rappresenta uno snodo centrale in vista di un’effettiva integrazione della normativa sul piano comunitario.”

E continua spiegando che “nel frattempo a livello nazionale l’impegno a riformare profondamente il gioco pubblico è rappresentato dalla legge delega per la riforma fiscale, la quale ha individuato importanti principi e criteri direttivi da declinare nei diversi decreti legislativi di attuazione della delega. Un’operazione quest’ultima che vede l’agenzia interpretare un ruolo chiave di soggetto chiamato a prestare opportuno supporto nella redazione dei complessi decreti. Le principali linee guida della delega attengono alla tutela dei soggetti più vulnerabili e alla prevenzione dei disturbi da gioco, oltre che del gioco minorile; alla concertazione tra lo Stato le regioni e gli enti locali nella stesura dei piani di locazione territoriale dei luoghi fisici di offerta di gioco; al riordino delle reti di raccolta del gioco sia esse a distanza sia in luoghi fisici; al potenziamento del contrasto al gioco illegale e delle infiltrazioni della criminalità; alla trasparenza dei requisiti soggettivi e di onorabilità richiesti ai concessionari e ai soggetti che formano le relative filiere di raccolta; al riordino infine della disciplina dei prelievi fiscali ed erariali sul gioco, con la relativa accertamenti e controlli, così da aumentare l’efficacia e la repressione di fenomeni evasivi o elusivi.”

“Mi preme sottolineare”, aggiunge ancora Roberto Alesse, “come di recente il governo abbia adottato il decreto legislativo numero 41 dal 2024 concernenti al gioco a distanza con il quale si è provveduto a introdurre nuove regole di sistema. Alla riforma dei giochi a distanza che verranno affidati in concessione a seguito di gara da indire entro la fine di quest’anno, si sta affiancando una revisione del gioco fisico che vede come punti focali oltre al contrasto di legalità anche il dare una risposta alle sfide poste dalle nuove tecnologie, come intelligenza artificiale e metaverso.”

“Nell’ambito del gioco fisico emerge con forza anche una maggiore esigenza di interlocuzione istituzionale che conduca all’adozione di scelte uniformi a livello nazionale riferite sia alla dislocazione territoriale dei luoghi fisici di offerta di gioco, sia le procedure di abilitazione all’erogazione della medesima offerta. Porre fine ad una legislazione eccessivamente diversificata significa in concreto rimuovere uno dei maggiori ostacoli all’elaborazione dei bandi di gara per la concessione del gioco pubblico su rete fisica, con evidenti benefici in termini di stabilità del settore, dando un maggior livello di certezza gli operatori che vorranno investire nel medio e nel lungo periodo.”

La riforma non potrà prescindere dalle informazioni fornite nel tempo dalla giurisprudenza amministrativa, soprattutto con riguardo al tema del contemperamento tra tutela della salute e dell’iniziativa economica privata. Si pensi a quello che è stato sancito dal Consiglio di Stato in ordine all’illegittimità di fissazione da parte dei comuni di limiti orari al gioco in assenza di indagini sull’effettiva incidenza del gioco d’azzardo patologico nel territorio di riferimento.”

E chiude, Alesse, con un auspicio, convinto che “va valutata con attenzione l’effettiva esistenza di un interesse confliggente con quello del titolare di concessione. Auspico che da questa sessione di Stati Generali che sta per aprirsi pervengano opinioni proposte rilevanti finalizzati a risolvere problematiche concrete, nonché a definire un quadro regolamentare idoneo a conciliare gli interessi costituzionalmente garantiti dei quali ho appena parlato. Il nuovo contesto tecnologico nel quale siamo immersi implica il rafforzamento del perimetro di legalità al cui interno l’interconnessione tra concessioni fisiche e online assume un rilievo strategico.”

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