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Allarme gap del Ministero della Salute. Acadi: “Siamo pronti al confronto”

“Il gioco patologico è una dipendenza pericolosa che colpisce anche i più giovani. Il primo passo è riconoscerla, ma poi è necessario intervenire -ha commentato sulla sua pagina Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza – per questo ho firmato oggi un decreto per l’adozione di un regolamento nazionale per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle persone affette dal gioco d’azzardo patologico”. 

Un allarme, quello sollevato dal ministro che, per gli addetti al settore, risulterebbe eccessivo. “I rischi evocati dal Ministero della Salute per gli esercizi e le attività del gioco risultano sorprendenti – si legge in una nota di Acadi – in quanto esistono protocolli già visionati dal Cts e applicati con successo, in grado di garantire piena sicurezza a lavoratori e utenti. Non a caso, nelle poche settimane in cui le attività hanno riaperto, lo scorso anno e quest’anno, non si è registrato alcun focolaio. Le attività e gli esercizi che operano nel settore del gioco sono già soggetti a controlli regolari da parte delle Autorità e sono pronte a ogni verifica sanitaria sia prevista dalla legge. Il settore è pienamente disponibile a collaborare nel caso fosse necessario incrementare le ispezioni, poiché considera prioritario contribuire in modo proattivo al contrasto della pandemia. Un monitoraggio capillare, a livello sanitario, delle attività legali è strumento determinante nel contenimento del Covid. Al contrario – prosegue la nota – l’incremento delle sale scommesse illegali, dovuto alle chiusure, ha moltiplicato le situazioni immuni da ogni controllo, a partire da quello sanitario, aumentando il numero di luoghi fuori legge e il rischio di diffusione di contagi. La proliferazione delle attività illegali durante i mesi di chiusura è stata, infatti, più volte rappresentata da voci autorevoli come il Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho e come il Direttore Generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Marcello Minenna. Siamo quindi pronti a un confronto con il Ministero della Salute – conclude Acadi – convinti di condividere l’obiettivo di garantire la salute pubblica tutelando, allo stesso tempo, la sostenibilità delle attività economiche e il diritto al lavoro”.

La Redazione

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