Razzismo e calcio. Non è un connubio nuovo e purtroppo neanche raro. Ad essere stanco dei continui insulti razzisti che riceve in campo è il calciatore brasiliano del Real Madrid, Vinicius Junior che su Instagram scrive: “Ogni giornata fuori casa una sorpresa sgradevole. E ce ne sono state tante in questa stagione. Auguri di morte, fantocci impiccati, gridi criminosi. Tutto registrato. Ma il discorso cade sempre in ‘casi isolati’, ‘un tifoso’. No, non sono casi isolati. Sono episodi continui sparsi per le varie città spagnole (e anche in un programma televisivo)”. L’ultimo episodio è accaduto proprio domenica scorsa a Valencia. A prendere le sue difese anche il Presidente del Brasile Lula, ma Vinicius Junior, per far capire che non ne può più degli episodi di razzismo nei suoi confronti, ha pubblicato su Instagram un video che racchiude tutto ciò che ha dovuto subire in questa stagione nei vari stadi spagnoli.
“Le prove sono in questo video. Ora chiedo: quanti di questi razzisti hanno nomi e foto esposti in rete? Rispondo io per facilitare: zero. Nessuno che racconti una storia triste o faccia una di quelle finte scuse pubbliche. Cosa serve per criminalizzare queste persone? E punire i club? Perché gli sponsor non fanno pagare la Liga? Perchè le televisioni non si preoccupano di trasmettere questa barbarie ogni fine settimana? Il problema è gravissimo e le comunicazioni non funzionano più. Nemmeno incolpare me per giustificare atti criminali. Non è calcio, è inumano”, conclude Vinicius Junior.
In Spagna intanto la polizia fa sapere che quattro persone sono state arrestate nell’ambito delle indagini sul ritrovamento a fine gennaio, a Madrid, di un manichino impiccato che indossava proprio la maglia di Vinicius.
