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Covid-19: il pressing al Governo di comunità scientifica e Confindustria

Da un lato la comunità scientifica chiede di non abbassare la guardia, dall’altro Confindustria di riaprire tutto e far ripartire l’economia della nazione. E’ la morsa in cui si trova il Governo e il premier Conte. Ma, nonostante il record di guariti (2.099 nelle ultime 24h) l’Oms avverte: “non c’è ancora una diminuzione netta dei contagi ma solo un rallentamento, riaprire ora è difficile”. A tal proposito Ranieri Guerra, vicedirettore generale iniziative strategiche Oms ha dichiarato: “Io consiglio una riapertura una volta fatta la valutazione esatta del rischio. Una volta che si sappia esattamente come il rischio sta circolando perché non lo sappiamo”. E sottolinea: “Sono tutte stime basate sull’intasamento ospedaliero e sul numero dei tamponi fatti, ma il denominatore deve essere la popolazione vera, non i tamponi fatti. Quindi l’indagine che il governo sta lanciando sull’epidemiologia della nazione in questo momento e nelle prossime settimane, ci dirà esattamente a che punto siamo”. Ma il pressing da parte degli imprenditori di Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto, tra l’altro le regioni più colpite dall’epidemia di Covid-19, per riaprire e ripartire è incessante. Gli industriali delle quattro regioni del Nord che rappresentano il 45% del Pil italiano, rompono ogni indugio e sottoscrivono l’agenda per la riapertura e la difesa dei luoghi di lavoro. Nel documento arriva la richiesta di definire un piano di aperture programmate “mantenendo rigorose norme sanitarie e di distanziamento sociale”. Per Confindustria il prolungamento del lockdown significa “continuare a non produrre, perdere clienti e non fatturare con l’effetto che molte imprese finiranno per non essere in grado di pagare gli stipendi del prossimo mese”. Intanto il Governo programma il piano di ripresa del Paese (http://cifonenews.comma3.com/covid-19-dal-4-maggio-fase-2-litalia-riparte-ma-nulla-sara-come-prima/) anche sulla base della mappa che l’Inail sta predisponendo, con tutte le attività lavorative e il relativo indice di rischio connesso. L’obiettivo è di indicare le linee guida sulle modalità con cui le diverse professioni potranno ripartire. La mappa prevede tre diversi indici di rischio (basso, medio e alto): ad ogni livello dovrebbero corrispondere adeguate misure di protezione e di distanziamento sociale.

La Redazione

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