Si continua a discutere sulla Delega Fiscale come occasione storica per un riordino del settore giochi. Se n’è parlato al convegno “Delega fiscale: quali prospettive per il riordino del settore dei giochi?”, organizzato a Roma da Nuove Reti in collaborazione con IGT, nel quale è intervenuto il deputato del Partito Democratico e componente della Commissione Finanze della Camera, Luciano D’Alfonso: “Sono fermamente convinto che le norme che funzionano sono quelle che hanno un’istantaneità di confronto con il mondo degli interessi. Lo spazio per fare un po’ di ordine in questo settore non poteva che essere una legge delega, questo per due ragioni: la prima è perchè presenta tempi congrui, la seconda è perchè non corrisponde a un’emergenza incombente. Questo settore conta nel bilancio dello Stato 14 miliardi di euro. Fino ad ora non abbiamo rilevato la contezza di questa pesantezza finanziaria. Se vale così tanto allora teniamone conto e liberiamo le potenzialità di questo settore, evitando che i progetti di vita delle persone si trasformino in zolle di carne, che sono i cosiddetti soggetti deboli. Come si fa ad evitare che questo settore distrugga interi segmenti fragili della popolazione? – ha chiosato D’Alfonso – L’urbanistica di questi spazi, che va affidata al ruolo attivo delle città, deve tenere conto che davanti alle scuole queste strutture non ci devono essere. Così come non ci devono essere vicino ad altri luoghi frequentati da soggetti deboli, penso all’ospedalità. Poi c’è la partita della tecnologia, che può essere alleata di tutte e tre le parti: chi investe nel settore, chi gioca e chi fa parte dell’ordinamento. Non va inoltre dimenticato neanche il problema dell’intermediazione finanziaria. La strada deve essere coordinata e deve dare luogo a un risultato che funzioni: il fragile va salvaguardato e la fiscalità dello Stato deve essere assicurata. Infine, nella legge delega aggiungerei anche la condotta dell’amministrazione di riferimento”.
La Redazione