In un Paese in cui esiste la censura e, se sei un dissidente politico, con molta probabilità vieni rinchiuso in prigione e ucciso, come può esserci una democratica elezione del proprio presidente? E’ quanto di più paradossale sta avvenendo in Russia. Per quanto riguarda le elezioni, questa volta praticamente a nessun rivale di Putin è stato permesso di parteciparvi. Di solito, per creare un’apparenza di libertà e diversità, un liberale veniva ancora ammesso accanto al presidente. Ora il Cremlino si rifiuta persino di fingere che vi sia pluralismo. Quest’anno Putin correrà contro tre candidati della cosiddetta opposizione sistemica, cioè partiti parlamentari la cui unica ragione di vita per più di 20 anni è stata quella di fare da ombra al partito del potere Russia Unita. Si tratta di Leonid Slutsky, capo del partito nazionalista Liberal Democratico, Nikolai Kharitonov del Partito Comunista e Vladislav Davankov, membro del partito centrista Nuova Gente creato nel 2020. Ma il regime russo inizia a temere e credere nell’opposizione russa più di quanto essa creda in se stessa. Dopo la morte di Alexei Navalny, la necessità di manipolare le elezioni, la gravità della repressione e il rafforzamento della polizia sono direttamente proporzionali alla minaccia avvertita dalle autorità. Al funerale di Navalny, il 1 marzo, hanno partecipato da 12mila (le stime del media filogovernativo Readovka) a 23mila persone (secondo la fonte del canale d’opposizione Dozhd). Un altro giornale indipendente, Mediazona, ha analizzato i dati della metropolitana di Mosca e ha scoperto che dal 1 al 3 marzo alla stazione della metropolitana vicino al cimitero dove è stato sepolto Navalny sono arrivate 27mila persone in più del solito.
Intanto è iniziata la tornata elettorale per le presidenziali con l’apertura dei primi seggi nell’estremo oriente del Paese. Il voto si terrà fino a domenica 17 marzo. Le operazioni di voto sono in corso anche nella regione russa di Belgorod, nonostante i ripetuti attacchi ucraini con droni e razzi. Un appello ai russi perché vadano a votare in nome del “patriottismo” per rispondere alle “difficoltà” del momento è stato lanciato da Vladimir Putin, che si presenta alle presidenziali per ottenere un quinto mandato.
La procura di Mosca ha messo in guardia i cittadini dal partecipare domenica all’iniziativa di protesta ‘Mezzogiorno contro Putin’, promossa prima dall’oppositore Alexei Navalny e dopo la sua morte dal suo team. L’idea è che tutti coloro che non sono d’accordo con ciò che sta accadendo nel Paese si rechino ai seggi elettorali alle 12 del loro fuso orario. Così, insieme alle code per Nadezhdin e ai funerali di Navalny, il “mezzogiorno contro Putin” potrebbe diventare un’altra protesta legale, dove i russi che condividono valori democratici e umanitari si vedranno, saranno visti dalle autorità russe e dal mondo intero.
Prendere parte a questi eventi, ha avvertito la procura, “è punibile in base alla legge”. “Spetta solo a voi, cittadini russi, determinare il futuro della Patria”, ha affermato Putin in un discorso televisivo, sottolineando che la popolazione deve “rispondere alle sfide in modo degno e superare con successo le difficoltà”.
La Redazione