© Marco Bucci – Pagina Facebook
Sarà Marco Bucci (centrodestra) a guidare la Liguria per i prossimi 5 anni. Nel suo programma anche il potenziamento delle strutture per la cura delle dipendenze.
Scritto da Fm
“Sono contento per i cittadini, perché hanno detto chiaro e tondo che vogliono crescere, vogliono continuare ad andare avanti, che rifiutano i signori del no, quelli che non vogliono le infrastrutture. Quelli che non vogliono fare le cose di cui abbiamo bisogno. Noi ovviamente realizzeremo il nostro programma, ci aspettano cinque anni di grande lavoro”.
Queste le parole rese da Marco Bucci, candidato della coalizione di centrodestra, dopo l’elezione a presidente della Liguria, in un’intervista al quotidiano La Stampa.
Un successo di misura, pari a 8.400 voti in più rispetto allo sfidante diretto, Andrea Orlando, espressione del centrosinistra. Un numero che in termini di percentuali si traduce nel 48,77 percento delle preferenze per Bucci e nel 47,36 per Orlando.
Guardando sempre ai dati definitivi delle elezioni regionali liguri, tenutesi il 27 e 28 ottobre, l’affluenza è stata del 46 percento, in netto calo rispetto al 53,42 percento della precedente tornata elettorale del 2020.
Il Partito democratico nonostante la sconfitta di Orlando è il primo partito con il 28,4 percento, Fratelli d’Italia è al 15,6 percento mentre Bucci presidente al 9,46 percento. La Lega è all’8,5 percento, Forza Italia al 7,9 percento, Alleanza verdi sinistra al 6,1 percento, Orgoglio Liguria al 5,6 percento e Orlando presidente al 5,1 percento. Il Movimento 5 Stelle è al 4,5 percento, il Patto civico riformista all’1,8 percento e Liguri a testa alta 1,6 percento.
Dopo i numeri, torniamo ai fatti, e ai programmi da realizzare, sempre con le dichiarazioni di Bucci: “Sarò il presidente di tutti i liguri, non solo di chi ha votato. Anzi, sarò il sindaco della Liguria. Vuole dire che il nostro stile da sindaci, che parliamo con i cittadini, un rapporto che ha un valore enorme e io vorrei continuarlo a fare con tutti i liguri. Il mio ufficio sarà aperto a tutti i liguri, a tutti coloro che avranno intenzione di stabilirsi in Liguria, alle aziende che vorranno investire sul territorio, a chi vorrà venirci ad abitare”.
Ma cosa farà il neo presidente ligure in tema di gioco e di contrasto alle patologie ad esso collegate? Al contrario di Andrea Orlando, che in campagna elettorale ha fatto delle dichiarazioni specifiche sulla materia, manifestando apertamente l’intenzione di “contrastare l’azzardopatia”, Marco Bucci nel suo programma parla solo di “incentivazione alla realizzazione di gruppi di mutuo aiuto e altre strutture di sostegno al recupero dipendenze” e di “potenziamento delle strutture territoriali negli ambiti assistenziali socio-sanitari per promuovere stili di vita salutari: alimentazione, attività fisica, contrasto all’abuso di alcool, fumo, droghe e altri tipi di dipendenze”.
Senza mai citare il gioco espressamente, e neppure la legge in materia del 2012, che la Giunta precedente, guidata da Giovanni Toti (sempre del centrodestra), sospese sine die per la parte relativa alla sua applicazione retroattiva nei confronti delle attività già in essere al momento della sua entrata in vigore.
Per rendere l’idea di cosa possa pensare al riguardo però possiamo ricordare le posizioni espresse da sindaco di Genova all’indomani della moratoria dell’applicazione della legge regionale approvata dal consiglio regionale nel 2017 (un anno prima della proroga sine die). Da lui ritenuta necessaria, auspicando “una legge regionale seria” e una modifica del regolamento comunale, “per renderlo più aggressivo” nel contrasto alle forme patologiche.
Tornando ai risultati elettorali, in vista dell’appuntamento con le Regionali in Umbria il 17 e 18 novembre, è interessante leggere le dichiarazioni di Andrea Orlando, come spunto per la coalizione di centrosinistra che scenderà in campo. “Bucci ha vinto di misura, ma ora ci sono le condizioni per proseguire una battaglia e vincere alle amministrative, quello che non è riuscito in questa tornata. Abbiamo pagato qualche difficoltà nel campo largo che si è ripercossa anche sulla nostra realtà. Il tema fondamentale al di là dei singoli errori è che il centrosinistra deve darsi un assetto coalizionale stabile”.
Un’ultima curiosità.
Quanti voti hanno preso gli altri candidati alle elezioni liguri?
Nicola Morra, per Uniti per la costituzione, 5.223 (0,88 percento); Nicola Rollando, del partito Per l’alternativa – Potere al popolo! – Pci – Rifondazione Partito comunista sinistra europea, 5.079 (0,85 percento); Francesco Toscano, per Democrazia sovrana popolare, 5.071 (0,85 percento); Marco Giuseppe Ferrando, per il Partito comunista dei lavoratori, 2.099 (0,35 percento); Maria Antonietta Cella, per il Partito popolare del Nord Autonomia e libertà, 2.076 (0,35 percento); Davide Felice, per Forza del popolo, 1.855 (0,31 percento); Alessandro Rosson, per Indipendenza! Alemanno per Rosson, 1.668 voti (0,28 percento).