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Roma, Camera: sul gioco dati allarmanti. Un italiano su tre gioca e non intende smettere

Allarmante quanto emerso alla presentazione alla Camera dell’edizione aggiornata de “La pandemia da azzardo. Il gioco ai tempi del Covid: rischi, pericoli e proposte di riforma”, edito da Altreconomia e curato da Claudio Forleo e Giulia Migneco, volume che fa il quadro sulla situazione in Italia riguardo a gioco d’azzardo e ludopatie negli ultimi anni. Un italiano su tre gioca e non intende smettere.

La pandemia ha solo rallentato la corsa delle scommesse. Nel 2021 sono stati 18 milioni gli italiani coinvolti con un fatturato superiore ai 110 miliardi. Il gioco digitale ha superato il gioco fisico ma nessuno dei due arretra per volumi. Solo nel gioco fisico si sono superati i 4 miliardi tra lotterie, macchinette, scommesse sportive e bingo. Sul digitale nel Lazio i conti aperti sono più di 1 milione e 600mila e più di mezzo milione quelli attivi per una spesa a testa vicina ai 2mila euro. E la stima del 2022 sale decisamente se il giro di affari per lo scorso anno può toccare i 140 miliardi. la preoccupazione ricade sulle scelte dell’attuale governo in materia di gioco d’azzardo. Le norme in vigore hanno già fatto qualcosa se la presenza di slot e macchinette si è ridotta per strada ma le associazioni della rete “Mettiamoci in gioco” come “Avviso pubblico” temono che con la legge delega sulla riforma fiscale il gioco d’azzardo si apra ad altri attori. Così come spiega Giulia Migneco, responsabile della comunicazione di “Avviso Pubblico”, associazione di locali e regioni per la formazione civile contro le mafie: “La compartecipazione degli enti locali al gettito erariale pensiamo possa alimentare un circolo vizioso” dice Secondo le associazioni se si stimola l’azzardo, si incentiva in definitiva anche il gioco illegale legato alla criminalità organizzata. 

La Redazione

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