Redazione Jamma
Un nuovo allarme scuote il Foro Italico durante gli Internazionali di tennis a Roma. Questa volta al centro della polemica non ci sono solo le performance sportive, ma un fenomeno che sta minando la serenità degli incontri: il comportamento incivile di alcuni tifosi, sospettati di essere legati al mondo delle scommesse live. Il caso è esploso dopo gli episodi che hanno coinvolto due giocatori, Alex De Minaur e Jakub Mensik, bersagliati da insulti e provocazioni pesanti durante i rispettivi match.
Mensik, dopo aver battuto il magiaro Maroszan, ha scelto di esultare con decisione proprio davanti a quel gruppetto di spettatori che per tutto il match lo aveva disturbato con parole offensive e urla fuori luogo. Un gesto di reazione che ha messo in luce il clima teso vissuto in campo. Ancora più evidente la tensione nel match tra De Minaur e Luca Nardi, dove l’australiano ha interrotto il gioco per chiedere l’intervento del giudice di sedia, esasperato da insulti provenienti dalle tribune. Lo stesso De Minaur si è avvicinato all’uomo che lo aveva più volte provocato, chiedendo spiegazioni a muso duro.
A lanciare un monito forte è stato anche Paolo Bertolucci, ex tennista e voce storica del tennis italiano, che ha scritto su X (ex Twitter): “L’inciviltà dei tifosi scommettitori rovina l’immagine del torneo”. Una presa di posizione che trova eco tra gli appassionati e sui social, dove in molti segnalano la presenza di spettatori con lo smartphone aperto su app di scommesse, intenti a puntare in tempo reale, probabilmente sperando in un errore, un doppio fallo, un punto perso per sbilanciare l’andamento del match e guadagnarci sopra.
Il sospetto è che si stia ripetendo un copione già visto. Soltanto qualche settimana fa, a Napoli, Jacopo Berrettini – fratello del più noto Matteo – aveva perso il controllo durante un Challenger 125, esasperato da un clima simile, fatto di provocazioni e scommettitori occulti tra il pubblico. Scene che ormai non appaiono più isolate, ma parte di un fenomeno preoccupante che rischia di compromettere l’integrità e il prestigio dei tornei.