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Selezioni al Casinò St. Vincent, una svolta inattesa

Foto tratta dal profilo Facebook dei Casinò di Sain Vincent

Il Casinò di Saint Vincent decide di cercare soggetti che lo possano supportare nella selezione di figure dirigenziali, una scelta su cui interrogarsi.

Scritto da Mauro Natta

Chiedo scusa a mio nonno perché, per una cosa o per l’altra, lo tiro in ballo troppo spesso; diceva “chi non vuole andare, manda”, chi non vuole scegliere lo fa fare al altri. Aggiungo, chi non vuole prendersi responsabilità lascia pensare a due motivazioni di supporto: o non ha la necessaria conoscenza ed esperienza o preferisce, in caso di insuccesso, poter addossare la colpa ad altri. 

Orbene nel caso narrato appena al riguardo delle, per me assurde, vicende relative alla casa da gioco di Saint Vincent, non mi pare tanto strano e/o azzardato, siamo comunque in tema, por mente a una battuta del nonno citata in precedenza.

D’altra parte pare logico domandarmi come il management attuale, che non può essere se non all’altezza del compito affidatogli, abbia necessità di indire una ricerca con lo scopo diidentificare il partner sulla base di criteri qualitativi ed economici, e a tal fine è importante che i candidati presentino le metodologie utilizzate per la ricerca e selezione del personale e le modalità di definizione del compenso economico per l’attività svolta.

Non è che non ci dorma di notte pensando a quanto ho e continuo a narrare, però non riesco a comprendere come ciò possa accadere. Se, ad esempio, sono titolare di un negozio di alimentari e l’auto non vuole mettersi in moto certamente mi rivolgo a un meccanico; se sono titolare di una officina di riparazione mi rivolgo al capo meccanico affinché, per favore, le dia una occhiata.

Ora, se uno o più dirigenti di una casa da gioco hanno le necessità raccontate, non mi è dato capirne le motivazioni a supporto.

Forse ho troppe pretese, non credo si possa dire che non ci sono più i tecnici di una volta anche perché l’evoluzione dell’azzardo autorizzato non può fare a meno della competenza maturata col seguire il mercato ed altri fattori come la concorrenza, per citarne uno. 

La domanda è cambiata e l’offerta può seguire una strada unica, per mio conto, che è quella di adeguarsi alla domanda. Ma quella di gioco non è ancora sufficiente, occorre ritrovare una forma di attrattiva, preventivare investimenti e preparare il personale; sicuramente non è facile per chiunque ma, invece, lo è per chi o coloro che dirigono una casa da gioco.

Ho quasi l’impressione che un lettore, alla fine dell’articolo precedente, possa essersi domandato e sarebbe una domanda logica: ma al casinò di Saint Vincent sino a ieri come sono andati avanti? Chi e come si è assunto le grandi responsabilità che ne derivano, tra le altre, di presentare i bilanci dell’attività all’azionista di riferimento?

Probabilmente c’è stato un errore di comunicazione o qualcosa di simile, in ogni caso, chiudendo, vorrei citare un fatto abbastanza recente che conosco discretamente.

Forse per risparmiare tempo e denaro forse, lo ripeto, varrebbe la pena di dare un’occhiata alle graduatorie risultanti dalla selezione europea effettuata nel 2021 dal Casinò di Campione d’Italia che è stata pubblicata.

Posso soltanto notare che il settore non pullula di professionisti qualificati e quelli candidati alla copertura di ruoli apicali non risultano essere poi così tanti.

Si pensi, ad esempio, al ruolo di gioco laddove sono risultati idonei solamente sette tecnici di gioco con una sufficiente esperienza certificata.

Forse, e rimango sul dubitativo, l’ordine di “piazzamento” potrebbe non piacere se parametrato alle esigenze specifiche di una azienda rispetto ad un’altra, ma nell’insieme rappresentano, comunque, un bacino di tutto rispetto.

Ma quali sono i progetti e gli obiettivi a tutt’oggi sul tappeto? Non è quello della roulette francese ma, in ogni caso, cerco di restare in tema. 

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