“Lo scorso 13 gennaio, il Presidente della Repubblica, a seguito della proposta del Ministro dell’Economia e delle Finanze e della delibera del Consiglio dei Ministri, mi ha nominato Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM)”. Così il nuovo direttore dell’Agenzia, Roberto Alesse, ha salutato i dipendenti e gli stakeholders dell’ADM confermando: “Si tratta di un grande onore che accolgo con profonda gratitudine e con l’entusiasmo di unirmi a Voi tutti che, in veste di Servitori dello Stato, siete quotidianamente impegnati nella difesa dei principi di legalità, di buon andamento ed imparzialità dell’azione amministrativa in settori altamente strategici per lo Stato, l’Unione Europea e l’Ordinamento Internazionale. Il nostro dovere è quello di assolvere, con disciplina e onore, alle funzioni pubbliche assegnate dalla legge e di contribuire al progresso della Nazione, che non può essere assicurato senza il costante impegno personale e senza l’acquisizione di un moderno sapere d’ufficio da mettere al servizio dell’intera collettività. Del resto, l’epoca storica che stiamo vivendo, caratterizzata da un insieme assai ampio di fenomeni connessi con i mutamenti geopolitici, economici e sociali che riguardano le diverse aree del mondo, richiede a tutte le istituzioni italiane di guidare, con lungimiranza, i processi decisionali e all’Agenzia, nello specifico, di “serrare i ranghi” per fungere da essenziale punto di riferimento per la salvaguardia delle sue vaste competenze, non solo finanziarie e tributarie, tutelate dallo Stato. Quindi, nel contatto giornaliero, che andremo a stabilire nell’ambito della nostra Organizzazione – ha spiegato Alesse – sarà necessario garantire il massimo coinvolgimento di ogni dipendente, nessuno escluso, così da rafforzare la coesione interna tra i vari e autonomi centri di responsabilità amministrativa, premessa indispensabile per l’efficace realizzazione degli obiettivi da perseguire. Infine, la lunga esperienza istituzionale che ho maturato prima di questo delicato incarico mi ha insegnato che nessuna Pubblica Amministrazione può rilevarsi infallibile senza l’interazione e la leale collaborazione con gli altri poteri e corpi dello Stato, in special modo con quelli che storicamente operano in contesti similari”.
La Redazione
