All’unanimità, gli eurodeputati per la cultura e l’istruzione auspicano che il Parlamento europeo, nella mini-sessione in calendario il 9 e 10 novembre, possa sviluppare una strategia di supporto a lungo termine per il settore degli esports e videogames. Una vera e propria rivoluzione.
Nel testo gli eurodeputati per la cultura e l’istruzione auspicano dalla Commissione e dal Consiglio Ue il riconoscimento del forte potenziale di crescita e innovazione dell’ecosistema dei videogame, di aumentare il numero delle produzioni europee e sottolineano che i criteri di finanziamento nei programmi Europa creativa e Orizzonte Europa non sono sempre adeguati alle esigenze delle piccole e medie imprese del settore. Suggeriscono inoltre di aumentare il sostegno nazionale per gli sviluppi locali di videogiochi tramite esenzioni nelle norme europee sugli aiuti di Stato.
Allo stesso modo, il Comitato sottolinea che l’industria europea dei giochi è “attualmente alle prese con una carenza cronica di talenti” e chiede soluzioni per sviluppare e trattenerli.
Invitando a promuovere videogiochi che mettano in mostra i valori, la storia e la diversità europei, i deputati ne sottolineano il potenziale “per contribuire al soft power dell’Ue”. Proprio come gli sport fuori campo, anche i videogiochi e gli esports devono promuovere valori come il fair play, la non discriminazione, la solidarietà, l’antirazzismo, l’inclusione sociale e l’uguaglianza di genere.
“I videogiochi rappresentano oggi un enorme settore culturale, che unisce arte, tecnologia e interazione – afferma il relatore della risoluzione, Laurence Farreng (FR, Renew) – Hanno un grande potenziale in termini di economia, soft power, istruzione e connessione intergenerazionale. Inoltre, l’Unione europea è il livello appropriato per sviluppare gli esports, con una carta, una mappatura e infrastrutture dedicate.
Sono contento dell’esito di questa votazione, che manda un segnale forte a favore dell’ecosistema videoludico”.
La Redazione