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Gioco d’azzardo online, svolta dalla Corte UE: “Chi perde può fare causa in patria anche contro i manager esteri”

Il parere dell’avvocato generale Emiliou rafforza i diritti dei consumatori: rileva la legge del paese da cui si gioca, non quella della sede della società di Gamblin

L’avvocato generale della corte di Giustizia Europea ha presentato oggi le sue conclusioni nella causa C‑77/24, pendente davanti alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, incentrata sulla responsabilità civile degli ex amministratori di una società di gioco online registrata a Malta, accusati da un consumatore austriaco di aver promosso giochi d’azzardo in Austria in violazione della normativa locale.

La recente svolta della Corte di Giustizia dell’Unione Europea rappresenta un importante precedente per i consumatori coinvolti in giochi d’azzardo online. L’avvocato generale ha sottolineato che i cittadini europei hanno il diritto di fare causa in patria, non solo contro le società di gioco, ma anche contro i manager e gli ex amministratori di tali società, qualora ritengano che ci sia stata una violazione delle normative nazionali riguardo al gioco d’azzardo.

Questo caso specifico, C‑77/24, ha origine da un reclamo di un consumatore austriaco che ha accusato una società di gioco online con sede a Malta di aver offerto giochi d’azzardo in Austria senza rispettare la legislazione locale, ciò che potrebbe compromettere la protezione dei giocatori e la legalità delle operazioni di gioco nel paese.

Le conclusioni dell’avvocato generale possono aprire la strada a una maggiore responsabilità per le aziende operanti nel settore del gioco online, aiutando a tutelare i diritti dei consumatori e a garantire condizioni di gioco più sicure e regolamentate in tutta l’Unione Europea. Questo sviluppo giuridico potrebbe anche incentivare i singoli Stati membri a rafforzare le proprie leggi sul gioco d’azzardo, garantendo così una maggiore protezione per i giocatori e contribuendo a una regolamentazione più uniforme del settore a livello europeo.
La recente posizione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, espressa attraverso le conclusioni dell’avvocato generale nella causa C‑77/24, segna una tappa significativa nella protezione dei diritti dei consumatori nel settore del gioco d’azzardo online. In particolare, essa afferma il diritto dei cittadini europei di intraprendere azioni legali nel proprio paese contro non solo le società di gioco, ma anche i loro dirigenti, nel caso in cui si sospetti una violazione delle normative locali.

Questo sviluppo giuridico si basa sul caso di un consumatore austriaco che ha denunciato una società di gioco online, registrata a Malta, per aver offerto servizi di gioco d’azzardo in Austria senza rispettare le leggi nazionali vigenti. Il caso riflette una crescente preoccupazione riguardo alla protezione dei giocatori e alla legalità delle operazioni di gioco, evidenziando la necessità di garantire che le aziende operanti a livello internazionale rispettino le normative locali.

Le conclusioni dell’avvocato generale non solo potrebbero portare a una responsabilizzazione più diretta degli ex amministratori e manager, ma potrebbero anche incentivare gli Stati membri ad intensificare la propria legislazione sul gioco d’azzardo. Ciò potrebbe tradursi in un ambiente di gioco più regolamentato e sicuro per i consumatori, in linea con le necessità di protezione e sicurezza che la rapidità dell’evoluzione del mercato del gioco online richiede.

In un contesto in cui il gioco d’azzardo online continua a crescere in popolarità, questa pronuncia potrebbe rappresentare un passo fondamentale verso una regolamentazione più equilibrata e giusta, che tuteli adeguatamente gli interessi dei giocatori in tutta Europa. Gli sviluppi futuri in questo ambito saranno quindi da seguire con attenzione, poiché potrebbero avere ripercussioni significative sul funzionamento e sulla responsabilità delle aziende di gioco d’azzardo online.

U. Cifone

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