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La Mongolia mira a legalizzare il gioco d’azzardo per una crescita economica

La Mongolia vuole legalizzare il gioco d’azzardo per una crescita economica. Ulaanbaatar punta sui casinò. Un disegno di legge per legalizzare casinò, scommesse, lotterie e corse di cavalli è stato dunque presentato al Parlamento a dicembre 2022 nella speranza che i visitatori stranieri possano scommettere in slot machine e ai tavoli da poker dopo aver visitato le steppe mongole. Il disegno di legge in Parlamento prevede anche la costruzione di ippodromi e la legalizzazione delle lotterie. E’ l’ultimo tentativo di un Paese la cui valuta ha perso il 22% del suo valore negli ultimi 12 mesi e il Pil è sceso al 2,5% dopo essere stato a due cifre dieci anni fa. La Mongolia seguirebbe poi la strada di Monaco: i cittadini mongoli non saranno autorizzati a giocare d’azzardo nei casinò sul proprio territorio. Anche la Corea del Sud vieta anche ai suoi cittadini tutti i suoi 23 casinò tranne uno.

Se approvata, la nuova legge consentirebbe alle autorità di rilasciare licenze operative per casinò valide per 30 anni. Alla scadenza della licenza, la metà delle quote del casinò deve essere trasferita al governo. La licenza dell’operatore può quindi essere estesa per altri 10 anni. Un’altra disposizione vieterebbe il trasferimento di una licenza di casinò a un’altra società dopo che è stata rilasciata. L’investimento minimo richiesto dal governo è di 300 milioni di dollari. L’ultima volta che la Mongolia ha visto un investimento nel turismo di tale portata è avvenuta nel 2015, quando Shangri-La ha aperto un hotel, uffici e complesso commerciale da 500 milioni di dollari a Ulaanbaatar. Per quanto riguarda le tasse, si applicherebbe un’aliquota fiscale del 40% sui profitti, pari a quanto attualmente richiesto ai casinò di Macao. Una parte delle entrate andrebbe allo sviluppo del turismo. La legislazione richiederebbe inoltre all’operatore di effettuare tutte le transazioni tramite banche locali.

I casinò sarebbero consentiti all’interno di una zona di libero scambio di 1.000 ettari nella Khushigt Valley, vicino al nuovo aeroporto internazionale di Ulaanbaatar. La zona, istituita lo scorso anno e approvata dal Parlamento, si trova a 50 km a sud della capitale. La legge protegge chi entra per primo, concedendo a quell’operatore un monopolio di cinque anni prima che le licenze vengano messe a disposizione delle aziende. (https://www.agcnews.eu/mongolia-casino-per-riavviare-leconomia-e-il-turismo/).

La Redazione

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