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Nuovo dpcm colpisce lo sport. Uisp: “No, non ci stiamo”

Duro colpo allo sport inflitto dall’ultimo dpcm del presidente Conte per contenere i contagi da Covid che, nelle ultime 24 ore, hanno raggiunto i 21 mila casi. Sospese le attività di palestre e piscine, centri natatori e centri benessere. Mentre resteranno aperti i centri e i circoli sportivi pubblici e privati (come i campi da tennis), nel rispetto delle norme del distanziamento sociale e senza assembramenti. Nonostante le immagini degli assembramenti a Cervinia, si salva lo sci: gli impianti nei comprensori, aperti per gli atleti di interesse nazionale e internazionali, possono essere utilizzati anche dagli sciatori amatoriali “solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida da parte delle Regioni e validate dal Cts” che però al momento ancora non sono pronte. Continuano ad essere permesse le attività sportive o motorie nei parchi con la distanza di sicurezza di due metri per le sportive e un metro per le altre. Gli stadi tornano ad essere a porte chiuse, così come gli ippodromi.

“L’impegno e la responsabilità dimostrata dai gestori di palestre e piscine in questi mesi sono stati esemplari. So bene quanto abbiano investito anche con risorse proprie, nonostante le difficoltà e il calo delle iscrizioni, per continuare a far praticare sport in assoluta sicurezza” ha dichiarato il ministro dello sport Vincenzo Spadafora promettendo interventi immediati a sostegno del settore. “Già domani approveremo il decreto per sostenere con misure straordinarie tutto questo mondo che con la seconda chiusura rischia di non riaprire più: – 800 euro indennità per novembre; – 50 milioni di fondo perduto per ASD e SSD da erogare entro novembre; – fondo perduto automatico per le Società Sportive Dilettantische con codici Ateco che ne avevano già usufruito. Mi auguro che il mondo dello sport possa riprendere il prima possibile perché, oltre al lato economico, è fondamentale per il benessere fisico e psicologico”, ha concluso Spadafora.

Intanto l’ultimo dpcm lascia discutere. Tante le proteste. Toni duri quelli di Paolo Barelli, presidente della Federnuoto e deputato di Forza Italia: “Il governo sottovaluta la rete dello sport di base: se non ci sarà un ristoro immediato di 3 miliardi, è prevedibile un’inesorabile protesta sui territori. Perché ristoranti e bar restano aperti fino alle 18 e palestre e piscine chiudono tutto il giorno? Il nuovo Dpcm dimostra la totale insensibilità verso il mondo dello sport. È inaccettabile: se domani mattina non mettono 3 miliardi sul tavolo, sarà chiusura”.

Sulle chiusure sportive è intervenuto anche l’ex sottosegretario Simone Valente (M5S): “Continuo a rimanere perplesso rispetto all’approccio scelto dal Governo nel contrasto alla seconda ondata di contagi da Covid. Sono contrario alla chiusura indiscriminata di palestre e piscine, così come a quella di teatri e cinema, perché ad oggi la scelta non è stata ancora supportata dai dati relativi ai contagi che sarebbero stati prodotti in questi ambiti”.

Proteste anche dalla Uisp, che in una nota dice: “Dall’inizio della pandemia la Uisp è sempre stata sul crinale tra responsabilità verso il bene primario della salute di tutti e il dovere di rappresentanza. Oggi ci sentiamo di dire `No, non ci stiamo´ alle incongruenze che emergono rispetto ai diversi comparti che interessano le nuove misure del Dpcm. Non può essere sempre lo sport a pagare le conseguenze pesanti delle scelte. Lo sport di base è davvero in ginocchio, non ce lo possiamo piu’ permettere. Chiediamo fin da subito interventi consistenti sul piano delle risorse da allocare, che possano ristorare tutto il comparto sportivo”.

La Redazione

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