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Gaude (Italianordgiochi): “Per far giocare la gente bastano giochi moderati e intelligenti”

“Nel linguaggio ludico, la fortuna, la destrezza e la forza sono sinonimi di “alea” mentre l’intelligenza si colloca nella “cultura”. Su questi due aspetti si fonda l’illegalità o la legalità di un gioco nel nostro ordinamento giuridico”.

Lo afferma Gino Gaude, imprenditore del settore dell’intrattenimento, che scrive alla nostra redazione per intervenire nel dibattito innescato dall’associazione Agcai nei confronti del Presidente dell’associazione La Sentinella Luigi Nevola.

“Signor Nevola con la sua risposta all’Agcai – afferma Gaude – Lei vanta “meriti per contributi culturali sull’importante tematica del gioco in Italia” e dichiara apertamente che i suoi reali interessi coincidono con quelli delle Multinazionali definendosi un libero pensatore nella cui veste lancia telegrammi alquanto sciapi, uno di questi rivolto a chi non vorrebbe alcuna regola per lasciare proliferare ogni forma di gioco ignorando quella esistente sul mercato da 15 anni ritualmente autorizzata dai Monopoli di Stato e contrastata a ragione dal Ministero dell’Interno che con il Protocollo n. 657 del 19 aprile ha inteso ripristinare i poteri della Pubblica Sicurezza nelle regole del gioco pubblico d’azzardo intimando svolgimenti di attività di controlli nei locali pubblici sull’applicazione delle leggi regionali e sulle licenze ex art. 88 del Tulps per contrastare il gioco online.

Inoltre, resta da capire perché ad un libero pensatore non venga in mente che per far giocare la gente sarebbe sufficiente produrre e proporre giochi leciti, liberi, moderati, intelligenti e divertenti atteso che per gioco si intende generalmente una attività ricreativa singola o collettiva sottoposta a regole che comprendono: fortuna, destrezza, forza ma soprattutto intelligenza. Nel linguaggio ludico, la fortuna, la destrezza e la forza sono sinonimi di “alea” mentre l’intelligenza si colloca nella “cultura”.

Su questi due aspetti si fonda l’illegalità o la legalità di un gioco nel nostro ordinamento giuridico. Lei da che parte sta per difendere gli interessi dei giocatori? Da quel che scrive, decisamente con l’alea e ciò è abbondantemente sufficiente nel ritenere che i suoi concetti utili e positivi non possono essere rispettati almeno fino al suo auspicabile e concreto cambiamento di rotta”. /Fonte PressGiochi

21.06.2018

Maria Castellano, Giorn. FreeLance 

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