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A Trento la giunta limita ludopatia

Se il Trentino Alto Adige non è mai salito agli onori delle cronache per problematiche relative alle dipendenze dal gioco e ludopatia, questo è indubbiamente la prova che il lavoro sinergico messo in piedi in questa direzione produce gli effetti sperati. Non ci si è accontentati della preziosa legge approvata nel 2015 dal Consiglio Provinciale sull’eliminazione delle slot machine dai “luoghi sensibili”, i piani di intervento si sono spinti ben oltre confermando una comune disponibilità.

Sinergia quindi, questa la parola d’ordine. Partendo dai giovani, classe più facilmente attratta dalle distorte forme di gioco con le loro false promesse. Ecco il mediometraggio “Diario di una trappola”, costruito dal poliedrico artista trentino Lucio Gardin, ecco l’iniziativa “Giochi con la testa o ti giochi la testa”, ancora meglio le persuasive campagne di contrasto volte alla pretesa di requisiti obbligatori in tema di assegnazione del marchio Family in Trentino.

E’ in fase di approvazione un Protocollo, siglato dal Prefetto Pasquale Gioffré e dall’assessore Luca Zeni, volto a impostare sul territorio specifiche attività di contrasto al fenomeno della ludopatia. Gli enti e organi coinvolti in questo massiccio intervento, sono naturalmente interessati in modo diverso ma con obbiettivo comune, il tutto all’insegna di collaborazione, sensibilizzazione e coordinamento. La capillare informazione deve dare il giusto peso ai rischi per la salute legati alla dipendenza da gioco, i servizi sociali devono poter intervenire con mezzi e operatori professionali ogni qualvolta ci sia necessità di riprendere in mano il territorio. Il monitoraggio calendarizzato e attento dell’insorgenza di nuovi fenomeni legati al gioco e il loro impatto sociale, non potrà che consentire la programmazione di altri interventi simili ma più profondi e risolutivi.

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