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ACOGI: GENITORI ATTENTI! Il BLUE WHALE NON È UN GIOCO

 GENITORI ATTENTI! Il BLUE WHALE NON È UN GIOCO

La Blue whale, che letteralmente significa “balena blu” non è un simpatico e originale nome di un gioco è un macabro rituale che dura 50 giorni e che con modalità ben precise conduce le vittime prescelte al suicidio.

Il gioco dell’orrore viene gestito da un curatore con cui gli adolescenti entrano in contatto sui social e indica le regole da seguire in totale autonomia.

Le vittime prescelte sono soggetti deboli in quanto facili da manipolare di età inferiore agli 11 anni e adolescenti in genere che devono riuscire a superare le prove stabilite dal tutore.

Si tratta di comportamenti autolesionisti fondati sul proprio dolore che vanno dal comando
n. 1 -incidetevi sulla mano con il rasoio “f57” e inviate una foto al curatore –
al n. 50 – saltate da un edificio alto. Prendetevi la vostra vita.-

Per le giovani vittime tutto questo è una moda !

A parere di Massimo Canu, docente universitario di Psicologia delle Dipendenze “Gli scambi relazionali sembrano essere sempre più diradati ed impoveriti, a vantaggio di amicizie virtuali. Quali sono, quindi, le soluzioni per tutelare i propri figli da questa moda? Il dialogo e l’osservazione.

L’errore dei genitori è delegare la cura e il controllo dei propri figli pertanto l’invito di Acogi è di prestare massima attenzione ai comportamenti e alle relazioni sociali degli adolescenti.

Lo Staff: Cifonenews

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