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Andrea Orlando (Pd), candidato governatore della Liguria, annuncia l’intenzione, se eletto, di confrontarsi su prevenzione del gioco patologico e legge regionale.
Scritto da Redazione
“Credo che quando si parla di gioco d’azzardo non vada più utilizzato il termine ‘gioco’ appunto, e che non si debba più parlare di ludopatia, perché non c’è nessun divertimento, ma siamo di fronte a una patologia. In questi anni il centrodestra ha smantellato in Liguria e a Genova tutti gli strumenti di contrasto a questo fenomeno. Sono state interrotte le collaborazioni tra Asl e associazioni, sono state derogate o ignorate le norme che prevedono la distanza da punti critici nell’installazione di luoghi di gioco d’azzardo. Tutto questo vogliamo cambiarlo.”
Parole diffuse da Andrea Orlando (Pd), candidato come governatore della Liguria alle elezioni in agenda il 27 e il 28 ottobre, con un post sulla propria pagina Facebook, che richiamano una parte importante del suo programma e la legge sul contrasto patologico del 2012 sospesa “sine die” dalla Giunta Toti nel 2018, in attesa del riordino nazionale.
Il contrasto all’azzardopatia, prosegue Orlando, “è al centro della nostra proposta politica, ripartendo dalla condivisione con le associazioni che si occupano del tema, dalla programmazione degli interventi socio-sanitari, dalla previsione delle distanze minime tra sale gioco e luoghi sensibili e dal divieto di pubblicità.
La stessa rimozione da parte del centrodestra nella nostra regione c’è stata sul tema della mafia. Noi andiamo alle elezioni in Liguria anche per un’inchiesta che riguarda il voto di scambio politico-mafioso, e contrastare l’azzardopatia significa anche lottare contro la mafia, una nostra priorità assoluta. Per il benessere di tutte e tutti i liguri, a testa alta”.
