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Riciclaggio tramite gioco, sospetti su ex commissario Ue Reynders

La fortuna costa il doppio: ecco una nuova stangata sui giochi

Nella “Manovrina” spunta l’aumento dell’aliquota per la tassa della fortuna, un tesoretto che già vale 400 milioni di euro

La nuova stangata sui giochi non colpisce solo slot e videolottery, ma anche la tassa sulla fortuna che a breve è destinata a raddoppiare, dal 6 al 12%.
E’ la tassa che pagano tutti gli appassionati di Gratta&Vinci, SuperEnalotto, WinForLife, e videolotterie che centrano una vincita al di sopra dei 500 euro; e si versano sulla sola parte eccedente, vale a dire che se la vincita è di 501 euro, colpisce solamente l’ultimo euro.
Ma non si tratta di un tesoretto da poco: nel 2016 ha sfiorato i 400 milioni di euro – ma il dato comprende anche il prelievo sui conti dormienti – gruzzolo che adesso il Governo intende far crescere ancora per dare copertura economica alla “Manovrina”, e riportare quindi il deficit al di sotto dei livelli di guardia stabiliti dall’UE.
Nella bozza diffusa in questi giorni dall’agenzia stampa Agimeg, il Governo ancora non ha stabilito quando entrerà in vigore la stangata, anzi specifica che «occorre verificare il tempo necessario per adeguare i sistemi di gioco».
Il problema sembrano ancora una volta le videolotterie: quando la tassa sulle vincite venne introdotta a inizio 2012, non è stato possibile applicarla ai premi centrati con questi apparecchi.
Negli scontrini stampati, infatti, le poste introdotte – e non giocate – e le vincite venivano accorpate in un’unica somma.
Il rischio era quindi che i giocatori pagassero le tasse su quanto avevano puntato, e non sul premio vinto.
Alla fine, dopo la solita trafila di ricorsi giudiziari (la questione è arrivata anche di fronte alla Corte Costituzionale) si è optato per una sorta di escamotage: nessun intervento sugli scontrini, ma i sistemi di gioco sono stati modificati per pagare direttamente le vincite al netto della ritenuta.
A fine mese, poi, i concessionari versano il dovuto ai Monopoli.
Il meccanismo a quanto pare funziona, ma occorre dare agli operatori il tempo di aggiornare le aliquote e certificare nuovamente i sistemi di gioco.
Destinata a raddoppiare pure la tassa sulle vincite del Lotto: anche in questo caso l’aliquota passerà dal 6 al 12%(ma il prelievo per il gioco si applica da sempre a qualunque vincita, a prescindere dall’importo).
E nessuna data certa, sempre perché sarà necessario aggiornare i sistemi di gioco.
Confermato poi l’aumento del prelievo per le newslot e le videolottery, il Preu sulle prime passerà dal 17,5 al 18,5%, sulle seconde dal 5 al 6%.
Ma la “Manovrina» dispone anche il rinnovo della concessione dei Gratta&Vinci.
Si tratta di una possibilità già prevista nella legge del 2009 che indisse la gara: le concessioni sarebbero durate al massimo 9 anni, ma al termine del primo quinquennio i Monopoli dovevano valutare i risultati della gestione prima di disporre il rinnovo per i successivi quattro.
Ora la “Manovrina” chiede che la concessione vada avanti fino al termine ultimo: «In modo da assicurare nuove e maggiori entrate al bilancio dello Stato in misura pari a euro 400 milioni per ciascuno degli anni 2017 e 2018».

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