L’incontro tenutosi fra l’assessore al Commercio del Comune di Torino Alberto SACCO e il presidente nazionale dell’associazione Sapar (Servizi Apparecchi per le Pubbliche Attrazioni Ricreative) Raffaele CURCIO, ha fatto sì che fossero messe in chiaro tutte le criticità conseguenti la contestata ordinanza sul gioco.
Estremi delle rimostranze e richieste
Le considerazioni espresse dal presidente Curcio il 26 ottobre nel corso dell’incontro, non lasciano spazio a interpretazioni o sterili prese di posizione. Le limitazioni in termini di orario, ridotto adesso a sole otto ore, sono da considerarsi troppo restrittive tanto da avere già causato la chiusura di numerosi locali e attività di gioco e scommesse.Viene contestata l’eccessiva superficialità nella sua approvazione, senza che alla base ci fosse uno studio e una valutazione attenta sui possibili risvolti.
20 novembre, ora zero
Questa la data a partire dalla quale sarà effettivamente in vigore la nuova normativa. La drastica previsione evidenziata si basa sulla probabile ricaduta della riduzione orario sul mercato del lavoro. Non solo quello prettamente legato al gioco e alle scommesse, anche quello non secondario e numericamente rilevante dell’indotto. Una vera e propria disoccupazione in un settore già gravato da incertezze e troppa clandestinità.
Contromisure dell’assessorato
Operazione “sospesa” nelle considerazioni esternate dall’assessore. E’ prospettata una riflessione, vista dall’associazione come un ottimo sistema per rivedere la situazione con calma, cercando le opportune soluzioni per non danneggiare eccessivamente il settore. I licenziamenti da parte delle aziende investite dall’inevitabile calo di lavoro sono già una costante, si attende ora l’impennata fisiologica del gioco illegale, primo fattore scatenante del fenomeno del Gamig, gioco patologico mai contrastato a sufficienza.
Scritto da: Giancarlo Portagliatti