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Ostia, clan Spada decimato, blitz per mafia, facevano affare anche con Slot e scommesse

Ostia, blitz all’alba contro il clan Spada: 32 arresti, accusati di associazione mafiosa e omicidio.

C’è anche Roberto Spada nei destinatari delle misure cautelari

La “tregua” politica dopo il blitz anti-mafia ad Ostia è durata qualche ora ma si è esaurita questo pomeriggio quanto il gruppo del Pd al Campidoglio con una nota e un esposto ha contestato il silenzio di Virginia Raggi nel processo contro Roberto Spada per la testata al giornalista di Nemo.

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In particolare, il consigliere dem Marco Palumbo ha così attaccato la guida M5s della Capitale: «Quale giorno migliore se non oggi per annunciare la costituzione di Roma Capitale come parte civile al processo contro Spada per la testata al giornalista di Nemo? Eppure a parte il plauso che certo non doveva mancare e a cui unisco il mio a nome del gruppo capitolino del Pd all’operazione che ha portato all’arresto di 32 persone legate al clan, nessuna parola è stata ancora spesa dal Campidoglio per annunciare la scelta di costituirsi nel processo contro Roberto Spada.

Come hanno già annunciato Regione e numerose associazioni antimafia, anche il Campidoglio dovrebbe unirsi in questa scelta istituzionale e farlo in tutti i processi in cui si danneggia la sua Amministrazione e l’immagine della città.

Diversamente, oggi il suo silenzio è ancora più inquietante e preoccupante». Oggi il sindaco Raggi aveva mandato i propri complimenti alle autorità giudiziarie e al ministro Minniti ma ancora non ha preso una posizione sul primo processo – non quello ben più consistente che vi sarà nei prossimi mesi contro i 32 arrestati del clan Spada nell’operazione Eclissi.

LE ACCUSE PER OMICIDI, USURA, SLOT E SCOMMESSE

Dopo il blitz al clan Spada e che ha portato a ben 32 arresti, si è conclusa poco fa la conferenza stampa congiunta tra carabinieri, guardia costiera e polizia di Roma.

Ad aprire il vertice è stato il procuratore aggiunto della Dda di Roma Michele Prestipino che, come riferisce Il Messaggero nell’edizione online ha asserito: “Quello di oggi è un risultato oggettivamente importante: 32 provvedimenti di custodia cautelare, attività economiche e denaro sequestrato. Questi arresti sono il frutto di una grande collaborazione tra le forze dell’ordine, oggi una polizia giudiziaria moderna fa squadra e costruisce sinergie”.

Hanno permesso l’importante risultato anche i quattro pentiti, appartenenti a fronti opposti e in contrasto con il clan Spada, che hanno dato una mano importante agli inquirenti a ricostruire gli ultimi 10 anni di malavita nella Capitale. Non solo usura e estorsioni ma anche droga e slot e scommesse: così gli Spada e i loro affiliati dettavano legge in uno dei quartieri capitolini ritenuti strategici anche per via della vicinanza con l’aeroporto internazionale.

Per il procuratore Prestipino, Carmine e Roberto Spada risultano anche accusati di essere i mandanti del duplice omicidio Galleoni Antonini avvenuto nel 2011.

ROBERTO E CARMINE I VERI ‘RAS’ IN PERIFERIA A ROMA

Roberto e Carmine Spada, fratelli, erano i veri “ras” del clan e seminavano il panico e il malaffare ad Ostia: quanto emerge dalla lunga indagine e operazione della Polizia, racconta proprio di questa gravissima situazione alle porte di Roma. Viene descritto come Roberto Spada quello della testata al giornalista, ndr in seguito al mancato pagamento di una partita di hashish avrebbe costretto addirittura la madre della vittima a cedergli il suo appartamento nelle case popolari assegnato dal Comune di Roma. «Il 7 ottobre quando abbiamo arrestato Roberto Spada era nell’appartamento di oltre cento metri quadratiche aveva sottratto alla donna», ha detto il comandante dei carabinieri del Gruppo di Ostia, il colonnello Pasqualino Toscani.

La maxi operazione congiunta contro il clan Spada viene definita senza dubbio alcuno dal gip Simonetta D’Alessandro nell’ordinanza, «Un associazione a delinquere di stampo mafioso, quale è quella degli Spada, che ha provocato un profondo degrado sul territorio, consentendo il dilagare di reati gravissimi e lesivi di beni primari».

PROVE DI MINACCE E AGGRESSIONI

Il gip ha ordinato 32 arresti e le motivazioni addette nell’Operazione Eclissi rivelano un’intero “sottomondo” tra Ostia e Roma in cui la famiglia Spada da tempo aveva instaurato il propio criminale “regno” urbano.

«Le indagini hanno evidenziato, a conforto della capacità e pericolosità dell’organizzazione, l’agire continuo di Spada Carmine al fine di estendere il controllo dell’installazione delle macchinette mediante l’acquisizione di nuove attività commerciali site a Ostia Lido, con il tentativo di giungere anche in altre zone della Capitale», spiegano gli inquirenti nelle carte disposte dalla Procura. Non solo, le attività tecniche hanno posto in risalto l’interesse del gruppo criminale capeggiato da SPADA Carmine ad ampliare il proprio giro di affari, mediante l’acquisizione di nuovi spazi nel lucroso settore delle sale da gioco, al fine di reinvestire il denaro proveniente dalle innumerevoli attività illecite.

Ma ovviamente non è solo il settore “gioco” ad aver messo gli Spada in una posizione privilegiata nella comunità alla periferia di Roma: secondo le indagini condotte, nell’ambito di numerosi casi comprovati di estorsione di membri Spada, il loro “modus operandi” per impossessarsi ad esempio delle case popolari è quello di «cedere a credito la sostanza stupefacente fino a far raggiungere un indebitamento talmente insostenibile da parte

dell’acquirente che l’unica possibilità di estinzione, imposta con violenza dai creditori, era soltanto attraverso la cessione del proprio appartamento».

Un intero mondo criminale, una Mafia alle porte di Roma che con gli arresti di oggi si spera aver messo se non proprio fine, un grosso impedimento per possibili illeciti futuri. Come riporta ancora la Polizia di Stato, «della potenza del clan Spada, degli equilibri mafiosi, e sul controllo del territorio esercitato dalla famiglia, è emblematica la “protezione” imposta al titolare di un’attività commerciale allorquando quest’ultimo riceve delle richieste provenienti da “i napoletani”, alle quali non intende sottostare proprio perché gode già della protezione degli Spada».

La “tregua” politica dopo il blitz anti-mafia ad Ostia è durata qualche ora ma si è esaurita questo pomeriggio quanto il gruppo del Pd al Campidoglio con una nota e un esposto ha contestato il silenzio di Virginia Raggi nel processo contro Roberto Spada per la testata al giornalista di Nemo. In particolare, il consigliere dem Marco Palumbo ha così attaccato la guida M5s della Capitale: «Quale giorno migliore se non oggi per annunciare la costituzione di Roma Capitale come parte civile al processo contro Spada per la testata al giornalista di Nemo? Eppure a parte il plauso – che certo non doveva mancare e a cui unisco il mio a nome del gruppo capitolino del Pd, all’operazione che ha portato all’arresto di 32 persone legate al clan, nessuna parola è stata ancora spesa dal Campidoglio per annunciare la scelta di costituirsi nel processo contro Roberto Spada.

Come hanno già annunciato Regione e numerose associazioni antimafia, anche il Campidoglio dovrebbe unirsi in questa scelta istituzionale e farlo in tutti i processi in cui si danneggia la sua Amministrazione e l’immagine della città. Diversamente, oggi il suo silenzio è ancora più inquietante e preoccupante». Oggi il sindaco Raggi aveva mandato i propri complimenti alle autorità giudiziarie e al ministro Minniti ma ancora non ha preso una posizione sul primo processo, non quello ben più consistente che vi sarà nei prossimi mesi contro i 32 arrestati del clan Spada nell’operazione Eclissi.

 

 VIRGINIA RAGGI, “FUORI LA MAFIA DA ROMA”

“Fuori la mafia da Roma”: con queste parole il sindaco della Capitale, Virginia Raggi, ha accolto l’importantissima notizia degli arresti di praticamente tutto il clan Spada ad Ostia.

Come scrive Federica Angeli su Twitter, «arrestato tutto il clan Spada per mafia. Chi in questi anni ha minacciato di morte me e i miei bambini…», la soddisfazione è tanta anche se ora dovranno ovviamente scattare procedimenti e processi dove i vari arrestati potranno ognuno difendersi dalle accuse gravissime ricevute dalla Procura di Roma.

«L’operazione di questa mattina contro il clan Spada ci consente di poter scrivere game over per un clan che per oltre vent’anni è stato protagonista dello scacchiere criminale di Ostia. Spaccio di droga, estorsioni, usura, minacce e violenza hanno caratterizzato le attività criminali degli Spada in questi lunghi anni», spiega Giampiero Cioffredi, Presidente Osservatorio per la Legalità e la Sicurezza della Regione Lazio.

Sempre secondo Cioffredi, l’intera operazione dimostra il grado di eccellenza che la magistratura ha finalmente raggiunto nella Capitale: « E’ la conferma che a Roma con l’arrivo del Procuratore Giuseppe Pignatone e del Procuratore Aggiunto Michele Prestipino si è raggiunto un livello di eccellenza investigativa che non ha precedenti nella nostra città». Per una volta nemmeno una polemica politica, con il sindaco Raggi che ringrazia anche il ministro Minniti per lo sforzo contro la criminalità ad Ostia: «Roma rinasce con operazione contro clan Spada a Ostia. Grazie a forze dell’ordine, Procura, Direzione distrettuale antimafia e ministro Minniti.

Lo Staff: CifoneNews

 

 

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