Giv. 15.06.017
“Quello di Roma è l’ennesimo regolamento che segue la moda di altri territori di regolare il gioco, nonostante ad oggi sia ancora aperta una Conferenza tra Stato e Regioni sul tema.
E’ vero che non si riesce a trovare punto di incontro, ma è pur vero che continuare a intervenire non serve, è necessario attendere l’esito della Conferenza”.
E’ quanto ha dichiarato in una nota, il presidente STS, commentando il regolamento sulle sale giochi approvato nella Capitale.
“Oggi c’è una corsa tra i Comuni a controllare il gioco, con regolamenti che in alcuni casi tendono a essere eccessivi, come quello che vieta sale giochi a meno di 3 km dai luoghi sensibili (approvato nei giorni scorsi a Medole, in provincia di Mantova ndr). si pensa – che a volte i sindaci non facciano il bene dei cittadini: pensare di poter regolamentare la ludopatia a colpi di distanze per noi è inefficacie, il danno è solo per le imprese che perdono lavoro e lavoratori.
Si ha la sensazione che buona parte della politica sia convinta che ci sia un ritorno di immagine e un consenso elettorale dalla lotta al gioco, ma al tempo stesso stiamo vedendo come un regolamento restrittivo sui giochi non porti alcun beneficio: ci sono casi di sindaci che si sono spesi in regolamenti proibizionistici che stanno perdendo le elezioni, a dimostrazione di come questo atteggiamento non paghi.
Senza contare poi che, forse, i problemi della gente sono altri.
Governo, Regioni e Anci, in rappresentanza dei Comuni, sono presenti alla Conferenza Stato-Regioni: è quella la sede opportuna per risolvere la questione.
Lo Staff: CifoneNews