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CasaPound, limitare gioco a Voghera

CasaPound in prima linea a Voghera in opposizione alle ludopatie e gioco d’azzardo lecito. Viene in particolare sottolineata, nelle note del partito, la forte esigenza di un regolamento comunale dedicato al contenimento del gioco in città. L’iniziativa fa il seguito alla conferenza di fine novembre intitolata “Slot machine come l’eroina – Il caso Voghera”, nella quale è stato affrontato il disagio del gioco dal punto di vista politico e medico attraverso la partecipazione di personale sanitario e dell’amministrazione.

Las Vegas d’Italia

Nel 2013 la città di Pavia è stata così definita dal prestigioso quotidiano “New york Times“, considerato il grande numero di macchine presenti sul territorio. Le cifre parlano chiaro, si è calcolato che nel capoluogo pavese il rapporto fra apparecchi e popolazione fosse 1 a 104, con un totale di slot di poco superiore a 400 unità e una complessiva spesa annuale di 77 milioni di euro.

Le richieste all’amministrazione

CasaPound non usa mezzi termini. La necessità di un regolamento comunale ad hoc, in grado di bloccare o quanto meno frenare il proliferare di macchinette e giochi, si fa sentire tanto più in un contesto economico già in difficoltà che non può permettersi la dispersione di risorse quantificate in un totale di 108 milioni di euro. Le richieste fatte al sindaco Carlo Barbieri, all’assessore al Commercio Marina Azzaretti, all’assessore alle Politiche Sociali Simona Virgilio, circa produrre un freno al fenomeno comunicando gli esiti dei progetti ‘Voghera No Slot’ e ‘A che gioco giochiamo” finanziati con 30mila euro di contributi dalla Regione, vanno esaudite in nome di una maggiore responsabilità.

Percorso necessario

Come in numerose realtà presenti su tutto il territorio nazionale, i piani di intervento per avere efficacia devono essere concordati dopo un attento monitoraggio degli apparecchi in città e una contestuale richiesta di dati precisi al Monopolio di Stato circa la reale incidenza del gioco. Nel passo successivo sarà opportuno disciplinare e limitare gli orari di esercizio delle sale giochi e scommesse vietandone contestualmente l’apertura nel raggio di 500 metri dai c.d. luoghi sensibili, individuati nelle scuole di ogni ordine e grado, centri di aggregazione giovanile, luoghi di culto, strutture sanitarie.

Scritto da: Giancarlo Portagliatti

 

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