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Furti alle slot-machine, strisciavano a terra per eludere i sistemi di allarme: arrestati…

In manette due persone, i colpi avvenivano nel cuore della notte

Al termine di una complessa e articolata indagine, nella prima mattina di venerdì 19 gennaio i carabinieri di Padova hanno tratto in arresto due persone specializzate nello scassinare macchine cambia soldi e slot-machine.

GLI ARRESTATI.

A Legnaro e Chioggia i militari hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Padova, su proposta del Sostituto Procuratore della Repubblica Sergio Dini, nei confronti di due pericolosi pregiudicati di origini romeneR.M.I., 31enne di Chioggia e I.V., 28enne, residente a Legnaro, sottoposti alle indagini per una serie di furti aggravati, commessi all’interno di esercizi pubblici della zona.

LA TECNICA DEI LADRI.

Le indagini dell’Arma hanno accertato che i due fossero esecutori di numerosi furti all’interno di bar, perpetrati mediante una consolidata tecnica in grado di eludere spesso le difese passive dei locali: introdursi disattivando le tele sorveglianze e strisciare verso le macchine senza destare allarme. In particolare, i ladri selezionavano dapprima gli obiettivi tra gli esercizi pubblici di maggior afflusso di clienti, che avevano anche al loro interno cambia moneta e slot-machine, quindi vi facevano accesso in piena notte, solitamente tra le ore 1.30 e le ore 4.30, infrangendo porte o finestre.

LA REFURTIVA.

Come documentato anche dalle immagini dei sistemi di video-sorveglianza di alcuni degli esercizi pubblici, una volta all’interno, i ladri si sdraiavano sul pavimento e strisciavano fino alle macchinette da gioco, che provvedevano poi a scassinare del denaro in esse contenuto, utilizzando sistemi per disattivare i congegni antifurto. In aggiunta ai soldi, in alcune occasioni, i bar venivano depredati anche di sigarette, “gratta e vinci” e alcolici, che venivano successivamente caricati a bordo di veicoli posizionati all’esterno. Oltre che per la merce asportate, le razzie hanno causato anche danni considerevoli ai locali, in ragione del danneggiamento di porte e finestre, nonché delle slot-machine che venivano completamente sventrate.

APPOSTAMENTI E INDAGINI.

Proprio in ragione della necessità di porre fine a tali assalti, i carabinieri di Piove di Sacco e Padova, nel corso dell’estate scorsa, hanno dato il via a una serie di servizi notturni, al fine di individuare movimenti sospetti in prossimità degli esercizi pubblici della zona. Così, la notte del 9 agosto, in località Arzercavalli nel comune di Terrassa Padovana, i militari avevano notato un’Alfa Romeo 159 station wagon nera che si aggirava con fare sospetto tra le vie della frazione. Dal veicolo sono scesi due uomini che, in modo guardingo, si sono diretti a piedi in direzione del centro, prima di essere fermati dai militari e identificati appunto in R.M.I. e I.V.,senza poter dare giustificazioni plausibili circa la loro presenza in zona.

GLI ACCERTAMENTI.

Analizzato il comportamento anomalo tenuto dai due cittadini romeni, soprattutto in considerazione dei loro precedenti penali in tema di reati contro il patrimonio, i carabinieri li hanno seguiti nei loro spostamenti, soprattutto in orario notturno. Dopo oltre tre mesi di accertamenti, è emerso un preciso quadro indiziario a carico dei due indagati. I due sono stati ottoposti a indagini per otto furti aggravati e una rapina aggravata, commessi in esercizi pubblici delle province di Padova e Venezia, tra i mesi di dicembre 2016 e ottobre 2017.

IL PRECEDENTE A BRUGINE.

La riprova della fondatezza delle accuse si è avuta la notte del 31 ottobrescorso, quando i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Piove di Sacco sono intervenuti al bar Snack di Campagnola di Brugine, riuscendo a bloccare R.M.I. mentre, insieme al complice successivamente identificato in I.V., cercava di introdursi nel locale dopo averne infranto la vetrata. R.M.I. ha anche ingaggiato una colluttazione con uno dei militari, prima di venire definitivamente bloccato e tratto in arresto per tentata rapina aggravata. I.V. invece è riuscito a fuggire rendendosi momentaneamente irriperibile.

L’ARRESTO E IL TRASFERIMENTO IN CARCERE.

Gli esiti delle indagini sono confluiti nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale, in forza della quale i due sono stati arrestati nelle rispettive abitazioni e portati in carcere a Venezia e Padova, dove si trovano a disposizione dell’autorità giudiziaria. Sono ancora al vaglio degli investigatori decine di colpi messi a segno in tutto il Nordest, simili nelle modalità esecutive ai quelli consumati nelle province di Padova e Venezia.

19.01.2018

Lo Staff: CifoneNews

 

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