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GIOCHI, BARETTA: REGIONI RISPETTINO I PATTI, NO A PROIBIZIONISMO COME IN PIEMONTE

Il sottosegretario in audizione al Senato: in via di definizione accordo su requisiti tecnici che prevedono rallentamenti contro il gioco compulsivo e tessera sanitaria

Sulla riduzione delle slot abbiamo fatto “una scelta coraggiosa e in controtendenza”. Ma ora, dopo la difficile intesa con le regioni, “è necessario salvaguardare la mediazione raggiunta” perché alcune posizioni nel segno del proibizionismo comportano”un problema di gestione di quell’accordo”.

E quanto ha detto il sottosegretario per l’Economia e le Finanze Pier Paolo Baretta di fronte alla commissione Finanze del Senato nel corso di un’audizione che proseguirà domattina data la convocazione dei lavori d’aula a Palazzo Madama Per Baretta tali posizioni, evidenziate in particolare dalla regione Piemonte, rischia di avere implicazioni più ampie. Determinando cioè non solo problemi per le entrate pubbliche, ma anche un approccio tale da condizionare potenzialmente l’esito, delle due gare, sulle scommesse e sul Bingo, che scadranno nel 2018.

”Sulle slot abbiamo scelto come governo un approccio non proibizionista ma volto al controllo e alla riduzione dell’offerta di gioco: già prima dell’intesa raggiunta a settembre con le regioni abbiamo ridotto le awp sulla base di una scelta autonoma perché sono il punto più appariscente e perché sono le più diffuse: erano 400 mila, le porteremo a 265 mila entro aprile 2018 con una riduzione a ritmo molto accelerato” ha detto Baretta che ha poi parlato del percorso “lungo, tortuoso e faticoso” per trovare un’intesa con le regioni che a “fronte di un vuoto legislativo si sono attrezzate come hanno potuto con una autotutela costruita attorno al tema della distanza. Un’impostazione che però involontariamente può provocare una sorta di contraddizione nel territorio, con zone particolarmente salvaguardate e altre intasate”. Ma il problema, almeno per Baretta, è rappresentato dall’approccio proibizionista di alcune regioni perché “lo Stato si è impegnato a non intervenire sulla distribuzione delle slot, scelta che va assunta da parte dagli enti locali ma nel rispetto del tetto numerico che deve essere rispettato”.

L’approccio “fortemente proibizionista”, come nel caso del Piemonte invece, comporta una riduzione di oltre il 90 per cento delle slot presenti attualmente in quella regione (27 mila). “Coloro che pensano che sia giusta linea proibizionista accolgono questo fatto molto bene; chi invece ha un approccio di mercato, giudica questa cosa molto male. Per noi semplicemente questo eventuale risultato non corrisponde all’intesa raggiunta con le regioni. E allora bisogna decidersi se quell’intesa è un valore e come tale va difeso, oppure è  vissuta da alcuni come una trappola da demolire” incalza Baretta. Che sottolinea non solo l’impatto fiscale della politica di riduzione messa in campo. Ma la preoccupazione, essendo così distanti gli approcci, rispetto alla scadenza delle gare su scommesse e Bingo. E per queste gare “o c’è certezza della possibilità di operare nei mercati e quindi si può offrire le licenze anche seppure in un quadro restrittivo. Oppure l’incertezza regolatoria e le restrizioni (drastiche come quelle imposte da alcune regioni, ndr) realizzano un mercato asfittico”. E proprio per questo già sulla questione dei dispositivi awp “tutte le posizioni vanno rispettate, ma l’intesa va salvaguardata”.

Lo schema di intesa con le regioni, ricorda il sottosegretario “implica tre strumenti applicativi: un decreto ministeriale che applica l’intesa nei suoi punti cardine; la nota di contingentamento su come le linee vengono concretizzate sul numero di macchine e su questo il governo non è orientato alla logica dell’installazione nel locale separato che rischia di avere effetti peggiori; e infine le specifiche delle macchine da remoto”. Un accordo “è in via di definizione: i costruttori dicono che ci vuole un anno per realizzarle con le caratteristiche stabilite e cioè l’accesso con la tessera sanitaria e con un sistema di rallentamento che riduce comportamenti compulsivi” ha detto Baretta che ha poi sottolineato. “Prima mettiamo punto fermo sulle slot, prima possiamo dedicarci ad altri orizzonti, come l’online su cui rischiamo di non essere attrezzati”.

Fonte: Age. Giornalistica il Velino

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