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Tar Veneto: ‘Il distanziometro non vale per le sale scommesse’

GIOCHI CDS NOMINA CONSULENTE TECNICO PER VALUTARE EFFETTI DISTANZIOMETRO A BOLZANO

Se la marginalizzazione topografica delle sale da gioco in cinture extraurbane possa incidere, in senso positivo o negativo sul comportamento dei consumatori giocatori e sull’attività d’impresa

La sesta sezione del Consiglio di Stato ha nominato un consulente tecnico per valutare gli effetti del distanziometro nella provincia autonoma di Bolzano sul ricorso presentato dal titolare di una sala gioco di Brunico.

“Esaminati gli atti di causa si legge nell’ordinanza del Cds e compiuto ogni accertamento ritenuto utile ai fini della valutazione peritale, dica il consulente tecnico d’ufficio, in base allo stato delle conoscenze scientifiche disponibili nei settori disciplinari che qui vengono in rilievo ed alla luce della letteratura scientifica in materia:

(1) se previa analisi della struttura della domanda e dell’offerta nel segmento del mercato delle sale da gioco, quali quelle gestite dalle odierne appellanti, nonché tenuto conto della disciplina urbanistica vigente nei Comuni di ubicazione degli esercizi di cui è causa e nei Comuni limitrofi (sempre in ambito provinciale) sul cui territorio l’attività potrebbe eventualmente essere delocalizzata sia attendibile ritenere che l’applicazione del criterio della distanza dai siti c.d. sensibili individuati nell’art. 5-bis, commi 1 e 1-bis, l. prov. n. 13/1992, sia idonea a determinare una contrazione del segmento di mercato de quo, e se, in particolare (come assunto dagli odierni appellanti), sia attendibile ritenere che vi possa derivare una privazione dell’intero segmento di mercato in ambito provinciale;

(2) se sia attendibile ritenere che l’eventuale marginalizzazione topografica delle sale da gioco in cinture extraurbane possa incidere, in senso positivo o negativo (in termini di affluenza), sul comportamento dei consumatori giocatori (tenuto conto del comportamento del consumatore medio) e, correlativamente, sull’attività d’impresa, tenuto conto dell’assetto territoriale provinciale e dei Comuni di ubicazione degli esercizi gestiti dagli odierni appellanti; (3) quali possano essere gli effetti di potenziale variazione della domanda, cioè le dinamiche di variazione del numero degli utenti-consumatori disposti, nelle nuove condizioni comparate con quelle precedenti, ad accedere ai servizi offerti dalle odierne parti appellanti alle nuove condizioni imposte dalla censurata disciplina provinciale”.

SAN DONATO MILANESE, TARI DIMEZZATA PER LOCALI NO-SLOT

Annunciato in primavera, fiorisce in inverno. Il doppio ringraziamento da parte dell’Amministrazione comunale di San Donato Milanese, in provincia di Milano, agli esercenti virtuosi che hanno rinunciato alle “slot machine” si è già materializzato in parte e si completerà nelle prossime settimane.

I diciassette titolari di attività “categoria 24” (bar, caffè e pasticcerie) – che hanno richiesto l’agevolazione prevista dalla modifica del regolamento della Imposta Unica Comunale apportata lo scorso marzo dal Consiglio Comunale a dicembre si sono visti recapitare la Tari dimezzata, con uno “sconto” complessivo di 10mila euro. Dopo il riconoscimento pecuniario, nei prossimi giorni, riceveranno la visita del Sindaco. Il primo cittadino consegnerà loro la vetrofania istituzionale con lo slogan: «Qui non ci si azzarda», che potranno apporre in vetrina, quali “buoni esempi” di impegno sociale contro la piaga del gioco d’azzardo patologico. Una piaga che, in base agli ultimi dati ufficiali (rilasciati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), in un anno “costa” ai sandonatesi 2 milioni e mezzo di euro, tanti sono stati infatti i soldi “lasciati” dai giocatori nelle slot della città nel 2016.

26 gennaio 2018

Lo Staff: CifoneNews

 

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