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Gioco d’azzardo: Caritas di Pozzuoli, il contrasto a gap e alcol parte da scuole e parrocchie

9.12. 2017

Parte un progetto che vede la diocesi collaborare con il Dipartimento dipendenze patologiche dell’Asl Napoli 2 Nord per aiutare persone con problemi di dipendenza patologiche, famiglie e studenti. L’iniziativa prevede anche la formazione per gli operatori dei centri di ascolto

Offrire un valido supporto alle persone con problemi di dipendenza patologica da alcol e gioco d’azzardo, ma anche ai loro familiari e agli operatori dei centri di ascolto sulle tematiche delle dipendenze e sull’orientamento alle risorse disponibili nel sistema dei servizi pubblici e privati con un accompagnamento mirato ai bisogni degli utenti. In più, un lavoro con gli studenti delle scuole medie per un’opera di sensibilizzazione riguardo ai rischi del gioco d’azzardo e dell’alcolismo.

Sono tra gli obiettivi di un progetto che vede la collaborazione tra Caritas diocesana di Pozzuoli e Dipartimento dipendenze patologiche dell’Asl Napoli 2 Nord, da anni impegnato sul campo, grazie all’impulso dell’allora suo direttore, Giorgio Di Lauro, da poco in pensione. “Si tratta di un passaggio importante – afferma don Giuseppe Cipolletta, direttore della Caritas diocesana di Pozzuoli – con cui stabiliamo un rapporto di collaborazione con gli esperti dell’Asl, avendo rilevato come urgente un reale e capillare intervento di prevenzione rispetto alle dipendenze patologiche. Sono previsti momenti di formazione per i nostri operatori e momenti di confronto e sensibilizzazione con i giovani delle nostre scuole. Ciò avviene in linea con la campagna di Caritas Italiana contro le ludopatie e il gioco d’azzardo”.

Si prevedono momenti di formazione per gli operatori parrocchiali a cura dell’Asl Napoli 2 Nord, “in modo tale che siano capaci di indirizzare verso le strutture ad hoc le persone che si trovano nel bisogno e prendere in carico le famiglie”, dice Tonia Di Pierno, una delle volontarie della Caritas diocesana coinvolta nel progetto.

Sensibilizzazione nelle scuole. Un aspetto molto importante dell’iniziativa è quello legato alla prevenzione e alla sensibilizzazione sulla problematica delle dipendenze, a partire dal mondo della scuola. Nell’area flegrea, infatti, si registra un problema, come spiega Antonietta Matera, psicologa del Dipartimento delle dipendenze patologiche dell’Asl Napoli 2 Nord: “Il divieto di gioco per i minorenni spesso non viene rispettato nel nostro territorio.

I ragazzi entrano senza problemi nelle sale giochi e nei punti per scommesse sportive. Questo abbassa la loro percezione del rischio e fa considerare il fenomeno come normale.

Già dai 12 anni fanno puntate e scommesse, talvolta accompagnati da un adulto, ma per lo più giocano con amici o da soli. Inoltre, ricordano solo le vincite e non quanto complessivamente hanno puntato in un anno”. L’Asl da anni va nelle scuole per un’opera di sensibilizzazione. Ora, “con il protocollo d’intesa con la Caritas, lavoreremo molto sul gioco: volutamente, nella pubblicità, si parla di gioco e non di gioco d’azzardo come causa della dipendenza patologica. Noi approfondiremo il gioco inteso come divertimento.Negli incontri si consentirà ai ragazzi di giocare in maniera sana e da lì si partirà per fare le differenze con il gioco d’azzardo. Con i ragazzi lavoriamo per far acquisire la consapevolezza rispetto ai rischi”.Per la psicologa, comunque, “l’intervento più importante è con i genitori ed è quello che intendiamo fare, con efficacia, grazie alla Caritas all’interno delle parrocchie”.

L’azzardo non è sano divertimento. Il progetto è già stato avviato nella scuola media Pergolesi di Arco Felice, con il coinvolgimento delle seconde medie. “Da gennaio ad aprile saranno coinvolte altre tre scuole, che insistono sul territorio diocesano di Pozzuoli”, racconta Lorena De Martino, volontaria della Caritas puteolana. Per ogni classe sono previsti tre appuntamenti. “Negli incontri con i ragazzi – prosegue – una neuropsichiatra dell’Asl spiega quello che succede a livello neurologico nel cervello quando si assumono sostanze, per la dipendenza da alcol e droghe, o quando si è vittime del gioco d’azzardo patologico, mentre la psicologa dell’Asl parla degli aspetti più psicologici delle dipendenze. Nella terza giornata come Caritas proponiamo agli studenti esperienze di gioco sano per farne cogliere la positività rispetto all’alea e all’eccitazione per la vincita. I ragazzi sono divisi in squadre per giochi di cooperazione, nei quali l’importante è divertirsi e raggiungere un obiettivo comune”.

In questo modo, aggiunge Di Pierno, “aiutiamo a sviluppare la capacità critica sui rischi che comporta il gioco d’azzardo o anche il bere”.

La piaga di alcol e gap. Nel territorio diocesano di Pozzuoli, avverte De Martino, “il gap e l’alcol sono molto diffusi. Nei centri di ascolto della Caritas vengono sempre più madri di famiglia che a causa del gioco d’azzardo di mariti, figli e di loro stesse si trovano a far fronte a grandi difficoltà economiche. Lavorando a contatto con il Serd dell’Asl, è emerso anche il problema dell’alcolismo: i ragazzini iniziano a farsi un cicchetto a 12/13 anni e a 14/15 diventano consumatori di birra”.

In totale saranno coinvolte 18 seconde medie di circa 25 alunni ognuna.

Il progetto prevede, infine, che siano i ragazzi stessi a veicolare il messaggio della pericolosità dell’azzardo con i loro coetanei:“Gli studenti delle seconde alla fine del percorso prepareranno un lavoro sulle dipendenze: ad esempio, un video, un cartellone, un racconto, che presenteranno poi alle prime classi della loro scuola per condividere, in maniera semplice e con un linguaggio comprensibile tra pari, quanto appreso”.

Lo Staff: CifoneNews

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