Anche il comune di Golfo Aranci, in provincia di Olbia – Tempio, ha seguito gli imput che giungono ormai da tante realtà territoriali sparse in tutta Italia sul contrasto alle ludopatie. Firmata l’Ordinanza, a cura del sindaco Giuseppe Fasolino, circa il divieto dell’utilizzo di apparecchi gioco e scommesse in strutture installate a meno di 500 metro dai luoghi denominati “sensibili“, quali scuole, centri di aggregazione giovanile, luoghi di culto.
Regione Sardegna contro gioco d’azzardo
Il provvedimento messo in campo dal piccolo comune, si coniuga alla perfezione con le linee guida già tracciate dalla Regione Sardegna in tema di contrasto al gap e alle dipendenze. Finalmente in primo piano la salute, l’equilibrio, la serenità delle persone attraverso la messa in opera di una impalcatura per frenare la dilagante piaga del gioco d’azzardo. La presa di coscienza circa l’impatto della ludopatia a livello sociale, con aumento di attività criminose e allontanamento dalla partecipazione attiva nel tessuto sociale, si concretizza nel sottrarre i soggetti più vulnerabili restituendoli alla “società”
Piano di intervento
L’adozione di un provvedimento amministrativo di tale portata, prende spunto dalla consapevolezza e verifica sul campo sulla massiccia penetrazione del gioco, in tutte le sue forme, nel territorio comunale. La percezione che il fenomeno coinvolga una elevata e eterogenea porzione della popolazione, giovani, anziani, donne, rende ancora più necessario l’intervento, soprattutto quando volto a diminuire il numero delle slot e macchine disponibili. Nelle intenzioni del sindaco Fasolino, l’opportunità di concedere, agli esercizi commerciali disposti a disfarsi delle slot, benefici e agevolazioni da tradursi in sgravi fiscali sempre ben accetti.
Solo l’inizio
La nuova ordinanza in fase di approvazione deve essere considerata come un punto di partenza, essendo insufficiente da sola per arginare un elemento di vasta portata come la ludopatia. Solo il parallelo nascere di analoghe iniziative, a livello più ampio e strutturale, può determinare un definitivo cambio di rotta. In questa ottica va guardata la proposta di legge presentata in Consiglio Regionale per la creazione di regole e norme meno dispersive rispetto alla condizione attuale. Destinando infine maggiori ausili e risorse alle piccole realtà territoriali spesso lasciate da sole nell’opposizione al gap.
Scritto da: Giancarlo Portagliatti