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In vista delle elezioni Slot-Mob chiama i partiti: «Impegno sull’azzardo»

La rete Mettiamoci in gioco ha organizzato una manifestazione Slot Mob “Liberiamoci del gioco d’azzardo”,  che si terrà sabato 3 febbraio a partire dalle ore 15,30 a Caserta per chiamare a raccolta i politici locali e sensibilizzarsi sul tema del gioco d’azzardo.

L’evento si svolgerà in due fasi: la prima sarà una festa presso il bar di Celestino al Corso Trieste. La seconda parte con inizio alle ore 17.00 si svolgerà nella Feltrinelli con la presentazione di un volume dedicato alle tematiche dell’azzardo e della ludopatia, curato da Carlo Cefaloni “Vite in gioco”, edito da Vita Nuova. Con l’autore interverranno Emanuela  Borrelli (Ufficio Immigrati CGIL), Alina Mastracchio (Avvocato). Coordinerà Pasquale Iorio per le Piazze del Sapere.

Il movimento Slot mob si rivolge in particolare ai candidati per le prossime elezioni politiche sollecitando un impegno nel confronti del tema del gioco d’azzardo. Un manifesto in tre punti verso le elezioni: più potere agli enti locali, tagli all’offerta, trasparenza sulle concessioni e pubblicità negativa

“In questi ultimi anni, in Italia, – si legge – è nato ed è cresciuto un movimento all’interno della società civile che chiede un cambio di direzione radicale sull’attuale gestione dell’azzardo composto da composto dalla Consulta Nazionale Antiusura, dal Cartello Insieme contro l’azzardo, da altre Associazioni, Enti Locali, semplici cittadini ed una minoranza di esponenti politici locali e nazionali.

Il motivo è chiaro ed evidente: le conseguenze negative di tale fenomeno da un punto di vista economico, sociale, sanitario ed urbanistico sono sotto gli occhi di tutti.

Come tutti i fenomeni complessi, la risoluzione di quello dell’azzardo di massa impone una seria riflessione per cercare di arrestarne la devastante invadenza e condurre a individuare il centro propulsivo dell’intero sistema per tentare di metterlo seriamente in discussione.

Dal nostro punto di vista la crescita anomala dell’azzardo degli ultimi decenni (96 miliardi di raccolta nel 2016) rende evidente che il suo centro si trova nell’offerta ossessiva e incentivante. L’azzardo è cresciuto in maniera abnorme in Italia, durante la più grave crisi economica del dopoguerra, perché è l’offerta di un’industria “incentivante”, for profit.

La gestione dell’intero settore è stata appaltata, per scelta politica, dai Monopoli di Stato a soggetti multinazionali che per loro stessa natura devono realizzare i loro profitti senza badare alle devastanti conseguenze su persone già deboli e povere: persone anziane, sole, disoccupate.

Da questa scelta strategica derivano l’intensa pubblicità (in accordo con i Monopoli), gli investimenti in tecnologie e ricerche per sviluppare sempre nuovi apparecchi e sistemi di azzardo e quindi il costante ampliamento del mercato di riferimento dove le mafie continuano ad essere presenti come confermano le relazioni annuali della direzione nazionale antimafia.

Chiediamo che si vada avanti su temi importanti quali il potere agli Enti locali di limitare l’apertura e l’ubicazione dei luoghi dell’azzardo e la richiesta del divieto assoluto di pubblicità “positiva” (o l’introduzione di pubblicità “negativa”) come per il tabacco. Tuttavia non si giungerà alla soluzione dei problemi derivanti dall’azzardo se non si decide di ridurre drasticamente la dimensione incentivante di questo settore.

Riteniamo quindi che le imminenti elezioni siano il momento giusto per chiedere, a chi si candida a governare il Paese, un serio impegno per andare al cuore del problema con coraggio e il supporto di quella parte di Società civile che si sta spendendo su questo tema. È una questione emblematica di democrazia economica e di coerenza con la Costituzione.

Pertanto chiediamo una presa di posizione sui seguenti punti a nostro avviso necessari per invertire il fenomeno dilagante dell’azzardo:
1. mettere seriamente in discussione il sistema delle concessioni pubbliche a soggetti for profit, slegando in questo modo l’interesse economico privato da questo settore imponendo, con apposita legislazione, che i soggetti che gestiscono l’azzardo siano o di natura pubblica oppure soggetti no profit;
2. ridurre in modo consistente il settore limitando numericamente l’offerta con un piano programmato di riduzione di tutte le forme di azzardo (Gratta e Vinci, Superenalotto, scommesse ecc.. (e non solo parziale come accaduto negli ultimi anni con la riduzione delle sole Slot);
3. imporre la trasparenza totale del settore: vi sono società concessionarie nel settore dell’azzardo i cui soci sono schermati da società fiduciarie o fondi d’ investimento e pertanto anonimi, in contrasto con quanto previsto dal codice antimafia e la riforma della normativa antiriciclaggio in sede Ue, la più avanzata del mondo, che prevede la rimozione dell’anonimato anche per i trust in presenza di sospetto di riciclaggio. Tale situazione di opacità, in attesa di realizzare quanto al punto 1, deve essere immediatamente sanata rendendo pubblici e consultabili i nomi di chi, direttamente o indirettamente, detiene una partecipazione in queste società.

Solo affrontando seriamente questi tre aspetti del settore si potrà arrivare ad una risoluzione effettiva del fenomeno: d’altronde fintanto che dei soggetti fragili, che trovano nell’azzardo un’apparente e illusoria via di uscita alle difficoltà saranno fonte di fatturato per qualche azienda for profit, sarà impossibile rompere il meccanismo e ridisegnare il settore sulla base delle regole della Costituzione che affida alla Repubblica il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”.

Riceviamo nota da PressGiochi e publichiamo

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