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Legge di Bilancio 2018: cosa prevede sull’azzardo…

Lo Stato gioca d’azzardo con Regioni e Comuni…

Mentre del decreto che dovrebbe attuare l’intesa Stato-Regioni-Enti Locali sul riordino dell’azzardo si sono perse le tracce, la Legge di Bilancio 2018 impone alle Regioni e ai Comuni di adeguarsi fin da ora al piano di riordino del Governo: un’incongruenza profonda.

Anche rispetto al mandato del 7 settembre La Legge di bilancio 2018 firmata dal Presidente della Repubblica presto sarà al vaglio del Senato.

Che cosa prevede?

Proroga dei bandiL’art. 90 della Legge di Bilancio 2018 prevede disposizioni sui giochi e scommesse. In particolare, un proroga “onerosa” dei bandi in essere con una maggiore previsione di entrate per lo Stato di 73 milioni di euro provenienti dal Bingo.

Tale disposizione sembra però in contraddizione con la delega al Governo sul “riordino del settore” dell’azzardo di Stato: l’atteso incremento di entrate è compatibile proprio con il piano di riordino del 7 settembre 2017 con il quale Regioni e Comuni chiedevano maggior tutela per i cittadini e i soggetti maggiormente esposti alla patologia?

 Articolo 90 della Legge di Bilancio 2018

La previsione nella legge di Bilancio prevede inoltre che la rata annuale, per poter assicurare la proroga automatica senza dover passare da un nuovo bando di gara, salirà da 5000 euro a 7500 euro al mese.

Scommesse

Sulle scommesse, con la proroga automatica sino al 31 dicembre 2018, il Governo prevede un incremento del guadagno di 410 milioni di euro, a fronte di un canone concessorio di 6000 euro annui per chi vende solo scommesse e di 3600 euro per chi vende anche alimentari.

Le Regioni in gabbia?

Anche senza un decreto legislativo approvato dal Governo sul riordino, la norma prevede che le Regioni debbano già adeguare le proprie leggi in materia di dislocazione dei punti vendita all’intesa approvata il 7 settembre in sede di conferenza unificata Stato-Regioni-Enti Locali. Un’incongruenza profonda, non c’è che dire, proprio mentre Veneto e Lombardia chiedono maggior autonomia e i comuni il rispetto delle loro prerogative costituzionalmente garantite.

Lo Staff: Cifonenews

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