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MARCON (PROVINCIA TREVISO): ‘CONOSCERE PER PREVENIRE ILLEGALITÀ’

All’Auditorium Sant’Artemio della Provincia di Treviso, il seminario di Formazione dal titolo “Il gioco d’azzardo in Italia: quadro legislativo, problematiche sociali e criminali, buone pratiche dei Comuni”.

“Come sindaci siamo chiamati ad essere i difensori del territorio. Per questo motivo la questione della legalità e del gioco patologico è un tema che dobbiamo affrontare. Il nostro è un territorio ricco, che fa gola a chi intende investire denaro di provenienza illecita. Conoscere aiuta a prevenire e contrastare questi fenomeni illegali, ed è il senso di questo appuntamento formativo”.

Lo sottolinea Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, in occasione del seminario di Formazione dal titolo “Il gioco d’azzardo in Italia: quadro legislativo, problematiche sociali e criminali, buone pratiche dei Comuni” all’Auditorium Sant’Artemio della Provincia di Treviso.

“La Regione è intervenuta attivamente sul tema del gioco d’azzardo con le disposizioni inserite nella legge di Stabilità del 2015 – ricorda Cristiano Corazzari, assessore alla Sicurezza della Regione del Veneto – sia in materia di prevenzione e contrasto che di riduzione del fenomeno del gioco patologico. La legge regionale costituisce la base giuridica su cui gli enti locali possono emanare le proprie ordinanze e i propri regolamenti in merito agli orari di apertura delle sale da gioco e di distanza dai luoghi sensibili”.
“Il gioco d’azzardo rappresenta per questi territori una doppia criticità, in relazione alla presenza e agli interessi mafiosi – sottolinea Laura Lega, Prefetto di Treviso – da una parte l’utilizzo del comparto economico legale per riciclare denaro frutto di proventi illeciti. Dall’altro i giocatori compulsivi possono far ricorso ai prestiti ad usura, alimentando ulteriormente in canali di profitto delle organizzazioni criminali. Ma non miriamo al proibizionismo, è invece necessario informare e formare i cittadini sui rischi connessi”.
“Chi sta sul territorio, ad esempio la Polizia locale, può raccogliere informazioni anche in relazione agli affari mafiosi nel gioco d’azzardo lecito – precisa il Colonnello Carlo Pieroni, capocentro della Direzione Investigativa Antimafia di Padova – ad esempio sul numero delle sale da gioco intestate alla stessa persona oppure sull’imposizione agli esercenti dello stesso fornitore di slot machine. Sono evidenze, frutto di un’osservazione della realtà, che devono essere segnalate alle autorità competenti”.
“La nostra esperienza di indagine sull’intreccio mafia/azzardo parte da una base concettuale – spiega Barbara Sargenti, magistrato applicato alla Direzione Nazionale Antimafia – Il settore del gioco pubblico, la grande offerta di diverse tipologie e il volume delle puntate, hanno rappresentato una ghiotta occasione per le organizzazioni criminali. Non solo le mafie hanno continuato a gestire il settore sommerso del gioco illecito, ma sono riuscite ad acquisire attività economiche imprenditoriali nel settore del gioco lecito”.
“Un tema centrale sul gioco è legato alla pubblicità – dichiara Giulio Marotta, responsabile Osservatorio Parlamentare di Avviso Pubblico – si fanno campagne meritorie a livello locale, nelle scuole, per sensibilizzare i più giovani, ma è una battaglia impari se quando guardi la partita in televisione sei bombardato da messaggi che ti invitano a scommettere. Come Avviso Pubblico sosteniamo da tempo l’idea di giungere ad una regolamentazione analoga a quella dei tabacchi: un divieto assoluto di pubblicità”.

“Il mio Comune ha deciso di organizzare eventi finalizzati a diffondere la cultura del gioco sano – ha illustrato Angela Gregorini, vicesindaco di Pavia e responsabile sul gioco d’azzardo per Avviso Pubblico – Pertanto tutti i locali che si sono dichiarati interessati a dismettere le slot, e in parte anche coloro che già non le avevano, sono stati coinvolti insieme a scuole, associazioni, allo scopo di sostituire il gioco d’azzardo con il gioco sano, organizzando campionati di briscola, giochi di ruolo, esibizioni di danza e di atletica all’interno o all’esterno dei locali coinvolti. Nell’arco di un solo anno, 23 locali cittadini hanno rinunciato alle slot su un totale di 137 mappati: più del 15 percento”.

I successivi moduli formativi, rivolti al personale della Polizia locale, si svolgeranno il 18 ottobre, l’8 e il 22 novembre 2017.

da Scritto Redazione (AgicoNews)
Lo Staff: CifoneNews

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