L’amministrazione comunale sandonatese, tra le prime in Italia, si è dotata nel luglio 2016 di una normativa, accompagnata dall’ordinanza del 15 febbraio scorso, in cui sono stati ribaditi i limiti di orario per le sale slot. “Riscontrate irregolarità soprattutto per quanto riguarda il divieto di oscurare i vetri e sul divieto di posizionare sedie di fronte agli apparecchi elettronici”, spiega il comandante Marino Finotto.
Le regole
I primi controlli hanno riguardato le sale giochi vere e proprie. Proseguiranno verso gli apparecchi ospitati in bar ed esercizi pubblici. Principali prescrizioni da rispettare: gli orari di attività di slot-machine e videolotterie, che non può avvenire durante la notte dalle 22 alle 9, e poi deve essere interrotta tra le 13 e le 14.30, e dalle 18 alle 19.30. L’orario massimo di attività, all’interno di queste fasce, non può comunque superare le 10 ore. Inoltre vige il divieto di oscurare le vetrine dei locali o di coprirle con vetrofanie. “I giocatori devono rendersi conto del tempo che passa, attraverso la luce dall’esterno”, aggiunge il sindaco, Andrea Cereser. Non si possono posizionare sedie o sgabelli davanti ai giochi, sempre per favorire la consapevolezza da parte del giocatore. All’interno del locale vanno posti cartelli, in formato visibile, indicando il divieto di a minori di anni 18, redatti in più lingue. Infine è vietata la pubblicità delle vincite. “Non è possibile vietare nuove aperture, ma anche in questo caso sono stati posti dei limiti”, aggiunge il sindaco. Tra i principali il rispetto di una distanza di 500 metri da luoghi sensibili quali scuole, oratori o altri luoghi frequentati da giovani; ospedali, luoghi di culto, parchi pubblici, musei.
Infrazioni
La normativa è risultata non rispettata da 3 sale giochi: i vetri erano oscurati. Inoltre erano posizionate sedie di fronte alle apparecchiature, e mancavano i cartelli prescritti. La sanzione è di 500 euro per ciascuna infrazione. “Il regolamento è stato redatto con la Ulss e coordinato dalla Prefettura di Venezia – spiega il sindaco . Una specifica circolare era stata indirizzata agli esercenti già settimane fa, per invitare al rispetto della fronte del sospetto che il regolamento non fosse sempre applicato. Ora sono scattati i controlli e le eventuali sanzioni”.
Dati
Secondo una ricerca giornalistica ammonta a 1.159 euro annui la spesa media per ciascun sandonatese in videopoker e slot machine, per un totale in città di circa 48 milioni di euro. Sono stati oltre 300, dal 2000, i pazienti presi in carico dalla Ulss per gioco d’azzardo patologico. Proiezioni basate su studi internazionali stimano che tale dipendenza colpirebbe una percentuale tra lo 0,4 e l’1,3 per cento della popolazione. Il che vorrebbe dire, nella sola San Donà, tra le oltre 150 e le quasi 550 persone.
08.03.018, la Redazione