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Tar Veneto: ‘Il distanziometro non vale per le sale scommesse’

Nel 2018 termina il primo studio su gioco patologico in Italia

Ludopatia e gioco pubblico, argomento del giorno. Per meglio delineare il profilo di questo settore sempre più in espansione, sta per partire lo studio da parte dell’Istituto Superiore di Sanità su “Il gioco d’azzardo in Italia: ricerca, formazione e informazione”. La ricerca avrà luogo in 218 comuni nel nostro paese e avrà come fine principale la stima del rapporto fra gioco e salute pubblica.

Le cifre della ricerca

I soggetti presi in esame dalla ricerca sono circa 12.000, tutti con età superiore ai 18 anni acquisiti in modo occasionale dalle liste degli uffici anagrafici relativi ai comuni facenti parte dell’inchiesta. Come specificato in precedenza, lo studio avrà il compito di dare una dimensione il più possibile precisa della presenza del gioco d’azzardo in Italia, la forma anonima con la quale verranno proposte le interviste sarà una sollecitazione a fornire dati reali e maggiormente indicativi. Il periodo entro il quale verranno fatti i sondaggi sarà fra luglio 2017 e gennaio 2018, gli esiti e le risultanze verranno divulgate non prima del marzo 2018.

Necessità dei dati certi per fare chiarezza sul fenomeno

La ludopatia e l’accanimento patologico nel gioco sono devianze sulle quali ancora vengono forniti dati e numeri poco rispondenti alla realtà. Questo è uno dei motivi che rende eccessivamente macchinoso e poco incisivo qualsiasi mezzo per contrastarlo. E’ proprio dell’ultimo periodo il ricorso accettato dal Tar della Regione Veneto, presentato da un operatore di gioco causa la documentazione a suo dire non sufficiente a definire i numeri del gioco d’azzardo e giustificare l’adozione del regolamento comunale. Da queste considerazioni appare imprescindibile e prezioso il contributo che ci si aspetta dall’inchiesta.

 

 

 

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