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Gara gioco online, ecco il parere del Consiglio di Stato

Operazione Doppio Jack. Sgominata banda dedita all’esercizio abusivo del gioco online, 7 arresti

Oltre 100 militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze questa mattina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misure cautelari personali domiciliari disposta dal G.I.P. presso il Tribunale di Firenze, dottor Angelo Pezzuti, su richiesta della Procura della Repubblica diretta dal Procuratore Capo di Firenze, dottor Giuseppe Creazzo, nei confronti di 7 persone, ritenute responsabili dei reati di associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo del gioco d’azzardo e truffa. Un patrimonio alimentato grazie a 14 sale da gioco, tutte sequestrate dai magistrati e che hanno dato l’ordine di eseguire 30 perquisizioni nelle province di Firenze, Roma, Venezia, Prato e Pistoia.

Operazione Doppio Jack. Sgominata banda dedita all’esercizio abusivo del gioco online, 7 arresti
Oltre 100 militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze questa mattina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misure cautelari personali domiciliari disposta dal G.I.P. presso il Tribunale di Firenze, dottor Angelo Pezzuti, su richiesta della Procura della Repubblica diretta dal Procuratore Capo di Firenze, dottor Giuseppe Creazzo, nei confronti di 7 persone, ritenute responsabili dei reati di associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo del gioco d’azzardo e truffa.

Sette persone sono finite agli arresti domiciliari, disposti dal gip di Firenze Antonio Pezzuti, perché accusate di associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo del gioco d’azzardo e truffa. Le indagini della guardia di finanza, coordinate dal pm Filippo Focardi e che hanno coinvolto 40 persone, hanno portato al sequestro di 14 sale da gioco, 10 immobili, 7 auto, oltre a quote societarie di otto imprese e denaro depositato su oltre trenta conti correnti relativi ai 40 indagati e a una società maltese per un valore complessivo di quasi otto milioni e mezzo di euro. Le indagini, svolte dai militari della Compagnia di Empoli, hanno preso avvio, alla fine del 2013, dopo alcuni riscontri emersi durante un controllo effettuato nei confronti di un’associazione sportiva dilettantistica empolese. In quell’occasione, le Fiamme Gialle avevano scoperto che le slot machine, durante il loro funzionamento, non erano collegate al server nazionale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, procedura necessaria per monitorare i reali flussi di gioco degli avventori e, quindi, conseguentemente poter calcolare l’imposta dovuta all’erario.

Ulteriori approfondimenti hanno consentito di scoprire una struttura criminale di cui facevano parte 40 persone italiane e straniere e che si era specializzata nella creazione di sale da gioco clandestine camuffate da associazioni sportive, circoli culturali, posti telefonici, che facevano da paravento alla vera attività. Le sedi sono in Toscana, Lazio, Veneto, Marche ed Emilia Romagna. Al vertice dell’organizzazione un imprenditore veneziano di 50 anni che si faceva aiutare da un tecnico informatico. I due hanno realizzato una piattaforma di gioco on line illegale che consentiva di collegare i videogiochi e le slot machines a un server sull’isola di Malta. Così le vincite non venivano comunicate al fisco italiano e le imposte non venivano versate. Sono state individuate 24 sale da gioco clandestine, dotate di apparati di videosorveglianza e congegni applicati alle slot machines che erano in grado di resettarle in caso di controlli per nascondere il collegamento con la piattaforma illegale.

Riceviamo nota (PressGiochi) e pubblichiamo

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