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Piemonte d’azzardo

Poco incoraggiante la denuncia portata avanti dal Movimento 5Stelle sulla incidenza del gioco d’azzardo nella provincia di Cuneo. Le cifre parlano chiaro, nel territorio considerato, nell’anno 2016 si sono persi al gioco poco meno di 700 milioni di euro. Se poi l’attenzione si allarga a livello regionale, ecco che il movimento monetario raggiunge i 6 miliardi e mezzo di euro.

Vizio in cifre

La provincia di Cuneo ha speso in vit e slot machines la considerevole somma di 435.000.000 euro che configura l’esborso pro-capite di circa 740 annuali. E’stato fatto un calcolo approssimativo che paragona tale cifra al 15% di quanto impiegato per l’acquisto di generi alimentari. Se si considerano tutti i giochi disponibili e le lotterie, il valore percentuale sulla incidenza del gioco nel budget familiare si innalza al 3%.

Punti di vista al convegno

I numeri appena commentati sono emersi nel corso del convegno sui disturbi da gioco d’azzardo programmato dalla Società Italiana Tossicodipendenze, sicuramente la più antica e blasonata società scientifica in Italia destinata alle dipendenze patologiche. In tale occasione il sottosegretario Baretta ha ribadito come consideri ancora troppo riduttivo il provvedimento, un intoppo alle negoziazioni costituite con difficoltà nell’ambito della Conferenza Stato Regione.

Smantellare la legge regionale?

La proposta portata avanti dal presidente della Regione Piemonte di conformare la normativa regionale, circa il contrasto e la prevenzione al gioco d’azzardo, con quanto espresso dal vice ministro Baretta, ha suscitato diverse reazioni e polemiche. Viene sottolineata l’eccessiva tendenza ad assecondare i potenti, riducendo di fatto la portata degli interventi per disciplinare il gioco sottraendolo a cosche e corporazioni illegali.

Scritto da: Giancarlo Portagliatti

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