«Dal gioco d’azzardo lo Stato ha incassato nel 2016 circa 95 miliardi – ha detto il consigliere Tolu – un’industria che risulta essere al terzo posto dopo Eni e Fiat». In base ai dati forniti dal Serd di Sassari a Porto Torres circa il 75% degli abitanti gioca e il 54%, ossia circa 8mila cittadini hanno realizzato qualche vincita e per questo risultano a rischio «in quanto la vincita tende a modificare l’assetto cognitivo e mentale del giocatore», ha aggiunto Tolu.
I soggetti patologici nella città Turritana risultano il 2,2%, circa 200 persone. Nel 2016 si sono rivolti al Serd 8 utenti che presentavano già evidenti compromissioni a livello familiare, amicale, lavorativo e sociale. I costi sociali derivanti dalla ludopatia sono superiori ai proventi e la stima è di circa 30 miliardi di euro.
Il gioco d’azzardo patologico coinvolge le fasce di popolazione più debole: disoccupati, giovani, pensionati e gli indigenti. Secondo i dati della scuola delle Buone pratiche in Italia ci sono 15 milioni di giocatori abituali e 3 milioni a rischio patologico. Il gioco d’azzardo legale corrisponde al 12% della spesa delle famiglie italiane, percentuale che richiede circa 6 miliardi di euro all’anno per gli interventi a supporto dei giocatori patologici.
Gioco d’azzardo patologico – Gambling
Negli ultimi anni, in tutto il mondo così come in Italia, il gioco d’azzardo è diventato un’attività di enorme rilevanza economica e di notevoli proporzioni sociali: basti pensare alla rapida e massiccia diffusione dei “gratta e vinci”, i videopoker, il bingo, le lotterie, il gioco delle carte, i dadi, il poker e le classiche scommesse sulle partite di calcio, cavalli, etc. Lo scommettere in generale rappresenta una pratica in forte espansione, molto aiutata anche dall’utilizzo di Internet e dalla possibilità di scommettere o giocare online, tanto che una delle difficoltà maggiori per coloro che si occupano del gioco d’azzardo è definire in maniera esaustiva quando il gioco diventa patologico – e parlare allora di gioco d’azzardo patologico (GAP o gambling). Per molte persone, infatti, il gioco d’azzardo è un’attività ricreazionale che non rappresenta un problema e non si sviluppa in una dipendenza.
Lo Staff: CifoneNews