Desta non poca preoccupazione la continua ascesa del fenomeno del gioco d’azzardo nel nostro paese. Paradossalmente, se riferite al periodo dove le risorse economiche sono sempre più limitate, le uscite dovute a scommesse, slot e giochi in genere, non vedono crisi né inversioni di tendenza. La situazione precipita, dal punto di vista economico, sociale e sanitario, quando il giocatore valica il sottile limite che da occasionale lo tramuta in patologico.
In un frangente così delicato che necessita di risposte precise e immediate, si colloca ottimamente l’iniziativa posta in essere dalla Caritas della Diocesi di Faenza circa la formazione, attraverso apposito corso, di personale idoneo per effettuare la fondamentale funzione di comunicazione e prevenzione. I soggetti, individuati fra gli operatori che gravitano nel sociale, insegnanti, educatori, dovranno imparare a riconoscere i giocatori potenzialmente patologici e a mettere in campo tutte le strategie d’intervento anche mediatico per l’immediato riconoscimento delle dipendenze comportamentali sempre in evoluzione.
Il progetto si coniuga omogeneamente con l’approvazione, attraverso la delibera numero 3 del 8 febbraio 2018, del regolamento per la prevenzione e il contrasto delle patologie e delle problematiche legate ai giochi leciti che consentono vincite in denaro. Il regolamento finalmente disciplina in modo concreto il settore gioco, definendo in 500 metri la distanza fra i “luoghi sensibili” e le attività di scommesse e slot.
Giancarlo PORTIGLIATTI B.