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Ravenna, ideata mappa delle zone “Slot free’’

Finalmente anche Ravenna, come già tante città della Regione, ha ideato una mappa delle zone “slot free’’.

Martedì, infatti, si sono riunite tre commissioni per discutere la delibera che individua e mappa i luoghi sensibili del Comune di Ravenna, attorno cui sarà vietata l’attività di sale gioco e sale scommesse. Tra i luoghi sensibili segnalati dalla regione (scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali operanti in ambito socio-sanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori), sono stati inseriti anche i siti Unesco molto diffusi in città.

“Siamo un po’ in ritardo perché stavamo aspettando che il governo emanasse una norma nazionale che sortisse da ‘cappello normativo’ uguale per tutte le Regioni, ma ciò non è avvenuto. Quello che abbiamo fatto è un lavoro non facile per un comune come quello di Ravenna che confina con tanti altri comuni” ha spiegato l’assessore Valentina Morigi.

“Sappiamo che la mappatura non sarà sufficiente per far sì che questa piaga, che nella nostra regione raggiunge numeri importanti, cessi dal giorno alla notte.

C’è un grande lavoro da fare, perché sappiamo che chiudere le sale significa trasferire il problema online: per questo la regione ha investito su ludopatie e dipendenze 900mila euro, di cui 300mila solo per la nostra provincia e 150mila per il distretto di Ravenna, che potranno essere utilizzati per implementare le attività del Sert” ha concluso l’assessore.

Dalla votazione in consiglio di questa delibera sarà avviata un’attività di coinvolgimento dei consigli territoriali e, infine, la comunicazione alle attività ricadenti entro i 500 metri, le quali entro sei mesi dovranno decidere se delocalizzare oppure chiudere la sala scommesse o sala gioco. Delle sale gioco e scommesse presenti 45 solo tre restano fuori dai 500 metri e, quindi, possono restare aperte: mentre dei 226 apparecchi da gioco presenti nel territorio solo 23 restano fuori dai 500 metri.

“A questo punto diventano essenziali le tempistiche di attuazione della seconda fase e le modalità di controllo, soprattutto per quanto riguarda gli apparecchi per il gioco presenti nei locali – commenta soddisfatto il capogruppo di Ravenna in Comune Massimo Manzoli, da sempre molto attivo sul tema del gioco d’azzardo.

Dopo anni di difficoltà nell’ottenere i dati puntuali dai Monopoli di Stato ora questi sono disponibili, sia in ordine di fatturati sia di sale e macchinette installate. Per questo nei prossimi mesi e anni sarà necessario che il Comune strutturi un’attività che possa tenere sotto controllo questi dati per andare a correggere, se necessario, la mappatura inserendo ad esempio altri luoghi sensibili. Nei prossimi mesi è prevedibile l’apertura di una discussione con i rappresentanti degli esercenti che possono sentirsi colpiti da questa iniziativa.

Per questo il Comune deve pensare a iniziative per non abbandonare alcun esercente, sostenendolo e aiutandolo a trovare soluzioni per riconvertire quella fetta di fatturato che, a oggi, proviene dalle slot. In questo momento storico serve un passaggio mentale importante: considerare l’economia delle slot un’economia morta e, per questo, creare le condizioni affinché gli operatori possano riconvertire le attività salvaguardando i posti di lavoro nel settore”.

Soddisfazione anche da gran parte dei consiglieri di maggioranza e opposizione, seppur con qualche dubbio. Mentre la consigliera di Lega Nord Rosanna Biondi sostiene sia uno spreco di soldi, “Chi gioca – afferma Biondi –  si mette nei guai da solo, quindi deve prendersi le responsabilità delle proprie azioni ed essere lasciato al suo destino”.

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Ascoli: rubava dalle slot presenti nel proprio locale, denunciato il proprietario. 

Ad Ascoli il titolare di un bar scassinava le slot machine installate nel proprio esercizio commerciale. L’uomo è stato però scoperto dal proprietario delle macchinette, che insospettito dalla questione, ha installato all’insaputa del proprietario del bar una micro-videocamera all’interno delle slot.

Il primo episodio sospetto si verificò il 13 agosto 2015 quando il titolare della ditta di slot machine si era recato, come faceva normalmente ogni settimana, nel bar dove aveva installato gli apparecchi per svuotarli dei soldi contenuti nel raccoglitore. E, sulla base dell’importo ricavato provvedeva poi a consegnare al proprietario del bar quanto gli spettava di provvigione.

Dopo un ulteriore controllo, il proprietario del bar e il complice sono stati denunciati.

21/02/2018

21.02.2018, la Redazione

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