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Regolamento comunale per limitare il gioco a San Giorgio in Bosco

L’onda che sta innalzando il livello della lotta al gioco d’azzardo patologico nel Belpaese, sta investendo un numero di amministrazioni pubbliche sempre maggiore. E’ la volta di San Giorgio in Bosco, piccolo paese in provincia di Padova che giovedì 22 marzo ha visto l’approvazione del “Regolamento comunale sui criteri di installazione di nuovi apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro e di sistemi da gioco video lottery”. Questo tanto atteso provvedimento mira alla regolarizzazione del settore gioco in tutte le sue forme sul territorio comunale.

Aree di intervento

Come già in opera in molteplici realtà presenti nel nostro paese, il nuovo regolamento andrà a incidere con precisione su alcuni elementi che da tempo sono oggetto di polemiche e diatribe. Le distanze minime innanzitutto. Le sale slot e scommesse dovranno mantenere obbligatoriamente la distanza minima di 500 metri dai cosiddetti “luoghi sensibili”. Questi ultimi sono stati individuati nelle scuole di ogni ordine e grado, centri di aggregazione giovanile e oratori, luoghi di culto, strutture sanitarie, istituti di credito con relativi bancomat, patronati. Dovrà inoltre essere rispettato l’esercizio delle attività di gioco nelle sole aree industriali al di fuori dai centri abitati. Anche gli orari in cui avere la disponibilità delle apparecchiature per il gioco vedranno un inevitabile ridimensionamento. Non più 24h su 24 come in precedenza ma limitati dalle 8.00 del mattino sino alle 22.00 la sera.

Dati da valutare e abitudini da cambiare

La normativa approvata dal Consiglio Comunale altro non è che l’atto finale di una attenta valutazione di dati e “brutte abitudini” emerse nel territorio considerato. Il Comune di San Giorgio in Bosco è risultato essere infatti il più interessato dal preoccupante fenomeno del Gioco d’Azzardo Patologico (G.A.P.) in tutta la provincia. Si è assistito inoltre alla pessima consuetudine, da parte di soggetti impegnati ad accompagnare i minori presso attività sportive o scolastiche, di occupare il tempo a disposizione tentando la fortuna con le macchinette presenti nei locali della zona. Il regolamento, proprio per arginare questo problema sociale e economico, cercherà di sottrarre e ridimensionare l’eccessiva e deleteria offerta di gioco.

Uniformare le attività in nome di una proficua sinergia, sempre in linea con quanto previsto dalla Legge Regionale, ha l’obbiettivo di mettere sul medesimo piano enti con diverse competenze ma la stessa volontà di sradicare le false illusioni rivolte alle fasce più deboli destinate a cadere in “trappola”.

Giancarlo Portagliatti.

 

 

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