Nuova trance dell’udienza preliminare – di fronte al Gup Elvira Tamburelli del Tribunale di Roma – nel procedimento scaturito dall’inchiesta Rouge et Noir che vede imputati Francesco Corallo, Gianfranco Fini, Giancarlo, Sergio e Elisabetta Tulliani, e Amedeo Labocetta.
Il procedimento segue l’inchiesta Rouge et Noir, e ruota attorno a una serie di fondi – circa 230 milioni di euro – che la Global Starnet, concessionaria dei giochi controllata da Corallo, avrebbe trasferito all’estero. Per l’accusa queste somme dovevano essere destinate al pagamento del Preu e di altre imposte sui redditi. Questi soldi, invece, sarebbero stati trasferiti su dei conti esteri della stessa società, ma poi sarebbero stati girati in parte – senza alcun apparente motivo – a Giancarlo Tulliani. Quest’ultimo li avrebbe utilizzati per una serie di investimenti, tra cui l’acquisto della casa di Montecarlo. Le ipotesi di reato includono il riciclaggio, l’evasione e il peculato. La Global da parte sua sostiene di aver fatto ricorso alla rateizzazione per onorare gli impegni con il Fisco.
Questa mattina il Pubblico Ministero ha esposto il castello accusatorio, confermando la richiesta di rinvio a giudizio per tutti gli imputati. Ha preso la parola anche l’Avvocatura di Stato, in rappresentanza del Ministero dell’Economia e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che si sono costituiti parte civile. Spazio quindi alle difese, oggi hanno replicato alle accuse quelle di Gianfranco Fini e Francesco Corallo. In particolare quest’ultima ha contestato l’esistenza dei reati di evasione e peculato: gli oltre 200 milioni che la Global Starnet ha trasferito all’estero – e che secondo l’accusa dovevano essere utilizzati per pagare il prelievo sulle slot – appartenevano alla compagnia e non allo Stato. Inoltre, questi soldi non sarebbero mai usciti dalla disponibilità della compagnia, sarebbero solamente transitati da un conto all’altro dello stesso soggetto. La compagnia fece poi ricorso alla rateizzazione per pagare le somme dovute al fisco, ma comunque i beni posseduti dalla Global in Italia avrebbero potuto agevolmente garantire le pendenze. L’udienza proseguirà il 16 luglio, quando prenderanno parola anche le difese degli altri indagati e eventualmente il PM effettuerà una controreplica. Sempre il 16 ci si attende che il Gup disponga il rinvio a giudizio, o il non luogo a procedere nei confronti degli imputati. / Fonte Agimeg
06.07.2018
Maria Castellano, Giorn. FreeLance