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“Chiamparino che vuole smantellare la legge regionale sulle sale da gioco per evitare che abbia “un impatto fortemente negativo sul gettito erariale”, è un’immagine davvero patetica. Altro che autonomia del Piemonte, altro che lotta alla ludopatia e attenzione alla fasce deboli della popolazione…”.

Cosi Gianna Gancia, presidente del gruppo Lega Nord in Consiglio regionale del Piemonte, all’uscita della riunione dei capigruppo regionali convocati per esaminare la richiesta del presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, di adeguare la normativa regionale su prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo agli indirizzi espressi dal vice ministro Pier Paolo Baretta.

“Pur di compiacere i poteri forti, la Sinistra farebbe di tutto. Prima D’Alema che promuove le Sale Bingo, poi il maxi condono fiscale ai gestori delle slot-machine ed ora la censura alla legge su prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo approvata all’unanimità dal Consiglio regionale del Piemonte. Un quadretto edificante, manca solo un incitamento al tabagismo, chissà che non arrivi anche quello”.

“Sono contraria alla proroga dei termini dell’entrata in vigore della legge: vorrebbe dire perdere credibilità. Questa legge è stata frutto del lavoro di tutte le forze politiche, se vogliamo combattere il fenomeno del gioco d’azzardo patologico dobbiamo essere rigorosi”: così invece si è espressa Stefania Batzella del Movimento Libero Indipendente.

Questo, invece, il commneto di Marco Grimaldi di SEL: “In una lettera al Ministero dell’Economia, l’associazione di gestori Astro ha chiesto di sospendere l’applicazione del Preu (il Prelievo erariale unico, ndr) forfettario su circa 20mila slot in Piemonte, per le quali la nuova legge regionale per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico impone la rimozione entro il 20 novembre.  La l.r. 9/2016 prescrive la distanza minima, di 300 metri nei Comuni con popolazione fino a cinquemila abitanti e di 500 metri in quelli più popolosi, da alcuni luoghi sensibili (scuole, centri di aggregazione giovanile, ospedali, bancomat, compro oro) e limiti temporali di almeno tre ore all’accensione delle slot durante l’orario di apertura degli esercizi provvisti di macchinette. Tutte le macchine che non rispondono a questi requisiti fra quattro giorni dovranno essere spente e rimosse”.

“Se la legge non fosse costituzionale o fosse stata in conflitto con le prerogative dello Stato, sarebbe stata impugnata. Oggi tuttavia il Presidente Chiamparino, pur riconoscendo il voto unanime del Consiglio Regionale Laus e le finalità ineccepibili della legge, ha scritto una lettera al Presidente del Consiglio in cui, alla luce del disegno di legge di Stabilità 2018 (che quindi non è ancora vigente), chiede di modificare la norma regionale approvata pochi mesi fa, per venire incontro agli esercenti ed evitare danni erariali”.

“Come hanno sottolineato tutte le forze di maggioranza, “non è possibile, a poche ore dall’entrata in vigore di una legge, modificarla con semplici atti di indirizzo o prese di posizione”. Le leggi regionali devono adeguarsi agli indirizzi della Conferenza Stato-Regioni, nel senso che non possono essere più permissive. Al contrario, alla fine del punto 5 dell’intesa siglata dalla Conferenza il 7 settembre 2017, si stabilisce che le Regioni possono “prevedere forme maggiori di tutela per la popolazione”.

“Non crediamo sia necessario convocare alcun Consiglio urgente, non condividendo il metodo e il merito di questa richiesta” – dichiarano il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi, relatore di maggioranza della legge, e il Capogruppo di Mdp-Art. 1 Walter Ottria. – “Il metodo, perché la legge è stata approvata a maggio 2016 all’unanimità e modificata solo il 26 luglio e ora con un colpo di spugna si vorrebbe cancellare il voto dell’aula. Il merito, perché la legge fornisce finalmente la cornice entro la quale regolare la materia, come Comuni e cittadini chiedono da troppo tempo”. 

Questo, invece, il commento da parte del gruppo regionale del M5S: “Figuraccia colossale di Chiamparino. Fallito il suo blitz per modificare, in peggio, la legge sull’azzardo 9/2016 approvata all’unanimità dal Consiglio regionale. La proposta è stata bocciata addirittura dagli stessi rappresentanti del PD in sede di conferenza dei Capigruppo. L’obiettivo di Chiamparino era quello di posticipare l’entrata in vigore delle norme riguardanti le distanze degli apparecchi di gioco dai luoghi sensibili prevista per il 20 novembre 2017, modificando la legge. Il tutto su pressione del vice Ministro Baretta in virtù di un articolo della legge di stabilità ancora nemmeno approvato dal Parlamento”.

“Chiamparino, per giustificare questa oscura manovra, nella sua lettera al presidente del Consiglio Laus, ha fatto riferimento alle dichiarazioni di Baretta sull’eventuale perdita di gettito per l’erario, una considerazione che la dice lunga sui reali intenti, che non coincidono di certo con la necessità di combattere il gioco d’azzardo in Piemonte”.

“Non è accettabile cambiare una legge regionale sulla base di un disegno di legge nazionale frutto delle pressioni delle lobbies del gioco. A ciò va aggiunta l’intesa siglata in Conferenza unificata che tutela le leggi regionali più restrittive. Se l’intento del Governo è quello di discostarsi dall’intesa poteva fare un decreto legge. E Chiamparino, anziché assecondare il Governo, dovrebbe mettere al primo posto la lotta al gioco d’azzardo, la salute dei piemontesi e le scelte fatte dal Consiglio regionale”.

“Ad oggi la nostra legge è vigente ed i Comuni si devono adeguare. Quando, e se, ci sarà una norma nazionale diversa solo allora toccherà alla Regione prendere i provvedimenti necessari. Noi non siamo disponibili per nessuna Commissione urgente e nessun’altra seduta urgente (non richieste dal PD nemmeno per l’emergenza incendi…). Anzi, annunciamo fin da ora, nel caso in cui si arrivasse a quel punto, l’intenzione di fare le barricate in Consiglio per impedire l’approvazione di qualsiasi provvedimento che cambi in peggio la legge regionale 9 del 2016”.

La pantomima andata in scena quest’oggi durante la conferenza dei capigruppo convocata d’urgenza questa mattina per discutere una lettera del Presidente della Regione Piemonte che domanda al Consiglio di aprire una riflessione sulla legge contro le ludopatie per evitare possibili futuri danni erariali è l’ennesimo esempio della confusione che la Giunta Chiamparino dimostra di avere di fronte a delle scelte di governo molto delicate“. Ad affermarlo il capogruppo di Forza Italia in Regione Gilberto Pichetto e la vicepresidente del Consiglio regionale Daniela Ruffino.

I due esponenti regionali spiegano: “Con quella lettera infatti il Governatore piemontese gioca su due tavoli infatti da un lato raccoglie le richieste provenienti del mondo del gioco d’azzardo, dall’altro vuole però affermare di essere a favore di chi contrasta la ludopatia“.

Concludono Pichetto e Ruffino: “Governare significa assumersi le proprie responsabilità. Se pensa che si possa configurare un danno erariale intervenga visto che ha gli strumenti per farlo come Giunta, altrimenti eviti di esercitarsi in opere di funambolismo, perché prima o poi la corda si spezza. E il rischio è che nella caduta si porti dietro anche tutti i piemontesi“.

Lo Staff: CifoneNews

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