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I dati giunti a riguardo l’incidenza del gioco d’azzardo nel tessuto sociale della provincia di Vercelli, fanno emergere una realtà a dire poco allarmante. Le cifre superano il milione di soggetti preda del vizio della “vincita facile”, con il conseguente sperpero di risorse economiche e sociali. Senza tenere conto dell’attività illegale sommersa, difficile da quantificare ma di sicuro grande impatto. La quantità dei giocatori sempre in aumento va intesa in modo attento, essendo notorio il breve passo che intercorre fra il gioco abituale e quello ossessivo patologico.

2015 cifre da capogiro

Il movimento economico riferito al 2015 nel gioco e derivati nella provincia vercellese, è molto rilevante e da prendere sul serio data la sua gravità. Praticamente ogni cittadino residente nella provincia ha speso, nell’anno considerato, poco meno di 1100 euro, piazzandosi in testa alla media regionale. A farla da padrone le “Videolottery” e le “New slot”, presenti e facilmente reperibili nelle tabaccherie, bar, esercizi dedicati. E’ stato sufficiente confrontare i dati relativi alla popolazione, raccolta gioco e reddito, per mettere in luce un fenomeno che attanaglia indistintamente lo stivale da nord a sud. Nella provincia di Vercelli il denaro restituito dalle slot sotto forma di vincita è stato di 86 milioni di euro, a fronte di un ammontare giocate di 116 milioni. Più incisive le vincite con le Videolottery, 54 milioni restituiti su 61 giocati in totale. Anche in questo caso l’unico a guadagnarci in modo consistente è l’Erario, con circa 18 milioni di euro in entrata.

2018 anno del cambiamento

Il prossimo anno potrebbe vedere la realizzazione dell’agognato riordino, tanto atteso e necessario. Viene prevista Innanzitutto la riduzione del 35 per cento delle macchine gioco, da associarsi alla diminuzione del 50 per cento delle licenze per le sale gioco da effettuarsi nei successivi tre anni. Per iniziare una efficace opposizione al gioco ad opera dei minori sempre più coinvolti, sarà inserito l’obbligo al giocatore di inserire negli apparecchi la Carta Nazionale dei Servizi e la Tessera Sanitaria. Un bel risultato non vi è dubbio, le licenze passeranno da poco meno di 100.00 a quasi 50.000.

La Regione dia una mano

E’ giunta da due consiglieri regionali, la richiesta di un intervento economico in ausilio alle realtà territoriali maggiormente in difficoltà nell’opposizione al gioco d’azzardo patologico. Le energie dovranno essere destinate alla informazione e sensibilizzazione sui rischi connessi alle dipendenze. Mettere a conoscenza sulle azioni di adottare per evitare che il gioco responsabile diventi vera e propria malattia, anche per mezzo di apposito test che definisca in breve tempo il proprio rischio di dipendenza, dati alla mano assume una valenza quasi improcrastinabile. 

Scritto da: Giancarlo Portagliatti

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