Dodici giocatori anziani su cento ad alto rischio ludopatia. I dati emersi dal sondaggio condotto dall’Ulss 3 in collaborazione con i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil di Venezia rivela una propensione alla dipendenza al gioco ben più alta rispetto alla media nazionale. Se in Italia si conta un 5,6% di giocatori over 65 a rischio ludopatie, nel territorio di Favaro Veneto, Marcon e Quarto la percentuale sale al 12. Lo studio, portato avanti anche su invito dei due Comuni di Quarto e Marcon e della municipalità di Favaro si è concentrato sugli anziani, fascia ritenuta più sensibile. Se il Ser.d. dell’Ulss 3 ha avuto, nel 2017, 125 pazienti in cura per gioco d’azzardo patologico (con un’età media di 52 anni) lo studio condotto con i sindacati dei pensionati è servito a indagare oltre la popolazione già ritenuta malata. LO STUDIO. «Si voleva arrivare a stimare i potenziali giocatori e la percentuale a rischio ludopatia» spiega l’educatore dell’Ulss 3 Leonardo Duminuco che ha illustrato i risultati. Su circa 400 sondaggi distribuiti, sono 200 quelli ritenuti validi e analizzati (l’1,4% della popolazione complessiva di riferimento). Si scopre quindi che il 46% degli anziani intervistati gioca d’azzardo, in tutto 91 su 200. «Dati più alti rispetto a simili ricerche sulla popolazione nazionale, che si fermano al 42,9% o al 38% in un simile campione over 65. Quindi qui è molto più alta» commenta Duminuco. IL CASO VENETO. Utilizzando il test Sogs (un metodo di analisi che prevede 12 domande specifiche) si è provato a tracciate la percentuale a rischio: «Il basso rischio è emerso nel 20% del campione di giocatori, l’alto rischio nel 12% – aggiunge Duminuco – quando invece in Italia i patologici sono il 5,6% dei giocatori». Se esiste quindi una questione territoriale (evidenziata anche dagli ultimi dati veneti, che stimano un 5% di potenziali malati di gioco rispetto al 3% della media italiana) sarà oggetto di studio del servizio dipendenze del distretto del Veneziano, che terrà conto anche di altri due aspetti emersi nell’indagine: il collegamento tra abuso di gioco e di alcol nel 23% dei giocatori a rischio e la particolare vulnerabilità di chi gioca con slot e vlt, rispetto a Casinò e altre tipologie di gioco. «E porteremo avanti il lavoro di sensibilizzazione degli operatori, dai medici ai servizi sociali dei comuni che possono avere contatto con gli anziani e i loro familiari» conferma il direttore del Serd Alessandro Pani. I dettagli dello studio saranno presentati questa sera alle 20.30 in un convegno nella sala consiliare di Marcon. Alla conferenza di presentazione hanno partecipato Pasquale Graziano, Ermenegildo Bozzo e Claudio Stocco dei sindacati pensionati di Cgil, Cisl e Uil, che hanno denunciato i rischi per gli anziani dipendenti dal gioco e chiesto collaborazione in ottica di prevenzione, e gli assessori dei Comuni di Marcon e Quarto Carolina Misserotti e Alessandro Cesarato. «Sono iniziative importanti – ha sottolineato Cesarato – e noi ci impegneremo ad aiutare e sostenere le famiglie. Spesso però, per quanto riguarda bar e slot machine, dobbiamo fare i conti con permessi che arrivano da istituzioni di livello superiore al nostro». /Fonte Cislveneto.it
09.05.2018
Maria Castellano, Giorn. FreeLance