ultime notizie

Attualità, Economia, Editoriale, Forze dell'ordine, Gaming, Giurisprudenza, In Evidenza, Politica

Agcom, obbligo Spid anche per il gioco nel nuovo regolamento

Attualità, Forze dell'ordine, Gaming, Giurisprudenza, Politica, Redazione

Apparecchi da gioco sulle navi, controlli Adm: 163 sono irregolari

Attualità, Cultura, Economia, Gaming, Giurisprudenza, Politica

Report Cgia Mestre, Lollobrigida (Adm): ‘Riordino gioco fisico, in arrivo proposta del Mef’

Attualità, Economia, Editoriale, Giurisprudenza, Politica

Camera, da commissione Finanze ‘ok’ al Dlgs sui tributi minori

Attualità, Cultura, Gaming, Giurisprudenza, Politica, Sports

Bertolaso (Regione Lombardia): ‘Ludopatia, al lavoro per potenziare servizi’

Attualità, Economia, Gaming, Giurisprudenza, In Evidenza, Politica

Riordino gioco fisico slitta a gennaio, prima c’è la Manovra

Gioco d’azzardo. Mons. Angelo De Donatis: “Intervenire educativamente sui giovanissimi”

Dati recentissimi dell’Istituto Superiore di Sanità e di altre prestigiose istituzioni scientifiche ci mostrano che nella popolazione generale in Italia almeno una persona su due, nell’ultimo anno, ha praticato il gioco d’azzardo.

“In primo luogo chi gioca – afferma Mons. Angelo De Donatis Vicario del Santo Padre per la Diocesi di Roma – ha un grado d’informazione e di consapevolezza del rischio diffusamente non elevato, con oltre il 40% dei giocatori che non coglie il “caso” e “l’aleatorietà” (cioè l’azzardo), come caratteristica principale dei giochi in denaro e con un 25% che ritiene l’ “abilità” una competenza importante per giocare.

Alcuni filoni culturali e sociali inoltre sostengono che il gioco è fonte di reddito e di benessere per l’intero sistema economico, che innalza il PIL e che pertanto debba essere ulteriormente liberalizzato e addirittura stimolato e pubblicizzato. Tuttavia è evidente, e condiviso anche da buona parte degli esperti, che il benessere di una popolazione e di una nazione non si misura soltanto con indicatori di carattere economico, come mostrano le ricerche sempre più consistenti orientate a sostituire il PIL come indicatore di benessere e di crescita di uno Stato. La diffusione del gioco d’azzardo produce anche effetti di tipo culturale, etico, sociale molto difficili da misurare e quantificare nell’immediato, destinati a propagarsi nel medio e lungo periodo e a incidere sui modelli culturali e di sviluppo individuali e collettivi.

Bisogna perciò intervenire educativamente sui giovanissimi, come ci dicono i dati che oggi vengono presentati, coinvolgendo principalmente la famiglia e la scuola e vigilando sul mondo sugli smartphone e di internet.

Se i giovani saranno a rischio di dipendenza dal gioco d’azzardo o da altre sostanze sarà dovuto anche alle scelte che noi adulti saremo capaci di fare. Non basta dare l’allarme o denunciare i rischi. Tutti noi dovremmo sempre più riprendere in mano il compito gravoso ed essenziale di educare i giovani alla verità della vita e all’uso consapevole e responsabile della propria libertà, che oggi viene invece pensata e presentata come assoluta e intangibile.

È assolutamente doveroso, infine, non lasciare in solitudine le persone che rischiano di precipitare nel vortice del gioco d’azzardo patologico e aiutare quelle che vi sono cadute a risollevarsi.

Dai primi dati emersi dal monitoraggio dell’attività Numero Verde contro il gioco problematico e la dipendenza dal gioco d’azzardo, attivato da alcuni mesi presso l’Istituto Superiore di Sanità, è emerso che circa la metà delle richieste d’aiuto proveniva, ancor prima che dai giocatori, dalle loro famiglie.

A partire da questa evidenza, mi fa piacere informarvi che, per iniziativa del Centro della Pastorale della Famiglia del Vicariato, saremo al fianco dell’Istituto Superiore di Sanità nella promozione e nella diffusione del Numero Verde contro il gioco d’azzardo. Tale iniziativa vuole offrire uno strumento concreto di ascolto, prevenzione e supporto ai giocatori e alle loro famiglie per uscire dall’isolamento.

Vogliamo così non solo evidenziare i pericoli legati al gioco d’azzardo, ma anche contribuire a un aiuto concreto per supportare le famiglie, per prevenire il rischio di cadere in questa drammatica dipendenza e per indicare i percorsi di accesso e fruizione degli interventi specialistici a chi ne fosse affetto”. /Fonte PressGiochi

03.07.2018

Maria Castellano, Giorn. FreeLance 

Condividi

Articoli correlati

Video