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Tar Veneto: ‘Il distanziometro non vale per le sale scommesse’

Piemonte e distanziometro, AsTro invia all’Agenzia delle Entrate le perizie di Torino e Chieri

Come noto, il distanziometro previsto dalla normativa regionale del Piemonte ha, di fatto, smantellato la rete generalista dei congegni awp. L’effetto ottenuto è stato l’espulsione del gioco lecito dal territorio regionale a favore di quello illecito e clandestino che sta rimpiazzando –come già denunciato da As.Tro- le postazioni prima occupate dall’offerta di Stato.

Recentemente il Consiglio di Stato, a seguito di un ricorso presentato contro il Comune di Domodossola, ha emanato un’ordinanza che prende in debita considerazione il rischio che il distanziometro possa, non già limitare l’offerta di gioco, bensì causare, di fatto, l’espulsione totale del gioco legale distribuito tramite congegni sul territorio.

Nell’ordinanza, in particolare, è stata disposta una perizia sul possibile effetto espulsivo, affidando l’incarico per la “verificazione dello stato dei luoghi” all’Agenzia delle Entrate – sezione territorio di Torino.

Al Direttore provinciale dell’Agenzia viene richiesto, in particolare, di esaminare gli atti di causa e compiere ogni accertamento ritenuto utile ai fini della valutazione peritale, per poi “stabilire se, tenuto conto della conformazione naturale e della disciplina urbanistica vigente nel Comune di Domodossola, sia attendibile ritenere che l’applicazione del criterio della distanza dai siti cosiddetti sensibili individuati dalla Legge Regionale del Piemonte n.9/2016 -così come attuata dall’art. 5 del regolamento del Comune di Domodossola oggetto di impugnazione- (…), determini che non sia in assoluto possibile la localizzazione sull’intero territorio comunale degli apparecchi da gioco e, comunque, di riferire la percentuale di territorio nella quale tale preclusione verrebbe ad operare”.

Il Consiglio di Stato, in pratica, vuole valutare tecnicamente l’incidenza e gli effetti di tale misura sul territorio comunale ed appurare se, applicando il criterio del distanziometro di 500m, vi sia la possibilità di localizzazione i congegni da gioco lecito nel Comune.

As.Tro, diversi mesi fa, aveva già commissionato delle perizie simili per i Comuni di Torino e Chieri che, a titolo d’esempio, verranno inoltrate all’agenzia delle Entrate per dimostrare l’effetto espulsivo generato dal distanziometro nei territori di riferimento trattandosi, tuttavia, di evidenze facilmente esportabili su tutto il perimetro regionale dove –di fatto- non è più ammessa la presenza di gioco lecito. /Fonte Jamma

20.06.2018

Maria Castellano, Giorn. FreeLance 

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