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L’abolizione totale della pubblicità per il settore giochi «è una scelta proibizionista. Sono convinto che tra il far west attuale e il coprifuoco proposto dal Decreto Dignità c’è una via di mezzo che potrebbe contemperare gli interessi in campo». Massimiliano Pucci, presidente di Astro, associazione dei gestori di slot machine, interviene così nel dibattito in corso sulle misure previste dal Governo per il settore giochi.

In particolare, Pucci interviene sulle posizioni di Niklas Lindahl, Managing Director Italy di LeoVegas Gaming, che in una lettera al vice premier Di Maio ha puntato il dito contro le slot sul territorio, definite «un vero problema nello sviluppo della ludopatia» e che «vanno ostacolate, diversamente dai giochi a distanza che non presentano gli stessi pericoli».

«E’ davvero triste che in un momento del genere un operatore straniero possa gettare discredito sul nostro settore» – dice ancora Pucci. «Accusare il gioco fisico di essere l’unica causa della ludopatia – a dispetto del gioco online – è come dire che acquistando una bottiglia di rum su internet non si corre il rischio di ubriacarsi. Il Decreto Dignità, che ha come obiettivo la tutela delle fasce deboli in cui rientrano i giovani, dovrebbe tener conto che numerosi studi e ricerche (Libro bianco media e minori, Nomisma, Cnr Espad, Bambin Gesù e Centro Studi Semi di Melo) concordano sul fatto che il reale pericolo per i minori è rappresentato dal gioco online, da cui sono molto attratti, mentre conoscono poco o affatto il gioco terrestre». /Fonte: Agipro

A. Bargelloni

 

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