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Atletica in lutto: muore a 32 anni la campionessa olimpica Tori Bowie.

Il mondo dell’atletica piange la scomparsa di Tori Bowie, la velocista statunitense capace di vincere un oro nella 4×100, un argento nei 100 metri e un bronzo nei 200 metri alle Olimpiadi di Rio 2016 e di aggiudicarsi i 100 metri ai Mondiali di Londra 2017. Un palmares importante che l’ha resa la velocista di punta degli Usa dell’ultimo decennio e l’unica riuscita a contenere lo strapotere delle campionesse giamaicane. Aveva solo 32 anni ma già una gran notorietà anche come modella e influencer: basti pensare che il suo profilo instagram conta oltre 43 milioni di follower. E proprio sui social media si è riversata la commozione di amici e fan. L’accostamento, per tutti gli appassionati di atletica, è automatico: quello con un’altra campionessa statunitense indimenticata come Florence Griffith-Joyner. Anche lei morta giovane, improvvisamente a 38 anni per un attacco epilettico, dopo una carriera sportiva coronata di successi olimpici e mondiali e che la vede ancora oggi detentrice dei record del mondo sui 100 metri (10″49) e 200 metri (21″34). Sono sconosciute le cause della morte di Tori Bowie, il cui corpo è stato ritrovato senza vita nella sua casa in Florida: alcuni siti sportivi, senza però conferme ufficiali, sottolineano come da tempo la campionessa americana soffrisse di una forte depressione. Di certo c’è soltanto che tutto il mondo dello sport si è unito alla famiglia spesso presente nei suoi post sui social. Il primo commento alla notizia della scomparsa è della sua “rivale” storica, Shelly-Ann Fraser-Pryce: “Mi si spezza il cuore per la famiglia di Tori Bowie. Una rivale fonte di luce. La tua energia e il tuo sorriso saranno sempre con me”, il ricordo sui social della velocista giamaicana. Proprio la Fraser-Pryce bruciò Tori Bowie sul traguardo dei 100 metri a Rio 2016, dove la statunitense si prese però la rivincita guidando la staffetta statunitense a vincere l’oro nella 4×100. A questo unì poi il bronzo sui 200 metri. L’anno dopo, ai Mondiali di Londra 2017, Tori Bowie si aggiudicò il titolo iridato sui 100 metri. Poi decise di tornare a gareggiare nel salto in lungo, la sua passione fin da bambina, che l’aveva portata anche a vincere una borsa di studio per frequentare la Missisipi University. Arrivò quarta ai Mondiali di Doha 2019. Una storia di riscatto e forza di volontà: Tori Bowie e sua sorella sono state adottate e cresciute dalla loro nonna biologica. Poi, grazie allo sport, Tori iniziò il percorso che l’ha portata a calcare le piste di atletica di tutto il mondo. ANSA

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